L’atmosfera del derby tanto atteso, quello che mancava da 57 anni, è stata un fattore eccome. Tanto da ribaltare, per un tempo, un pronostico che per molti era scontato. La stessa atmosfera ha aiutato la Virtus a ritrovarsi e capovolgere le sorti di una partita che molti ricorderanno: vediamo cosa ha funzionato e cosa no, e come potrebbe cambiare la stagione di entrambe dopo questa serata.
Virtus: energia e carattere dai suoi giovani.
Forse ci si aspettava dalla “vecchia guardia” una reazione quando le cose andavano malissimo. E invece la Virtus la partita l’ha girata alzando il ritmo, giocando a tutto campo, e sfruttando benissimo la vivacità dei suoi giovani.
Cosa non è andato: primo tempo in cui la palla pesava tanto, e specie in attacco i rossoblù hanno attaccato male, con scelte assurde e approssimazione. E nessuno in quella fase ha saputo fare niente per fermare l’emorragia, per mettere un punto. Fortuna per la squadra di Franceschini che il divario si è fermato intorno a quota 20 punti, perché potevano anche essere di più.
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Mens Sana: ottima difesa, così i centimetri contano.
Anche in questo derby la squadra di Binella ha difeso in maniera encomiabile. I biancoverdi stanno davvero trovando il modo di sfruttare in maniera positiva i propri lunghi. In questi campionati è estremamente raro trovare quintetti così alti, e anzi spesso le squadre migliori difensivamente sono quelle più piccole e aggressive, che possono cambiare spesso.
Anche in questo derby la squadra di Binella ha difeso in maniera encomiabile. I biancoverdi stanno davvero trovando il modo di sfruttare in maniera positiva i propri lunghi. In questi campionati è estremamente raro trovare quintetti così alti, e anzi spesso le squadre migliori difensivamente sono quelle più piccole e aggressive, che possono cambiare spesso.
Cosa non è andato: terzo quarto da appena 7 punti. 42 punti all’intervallo sembravano tanti. Ma quando l’intensità della partita è salita, agli esterni biancoverdi si è spenta letteralmente la luce. 8 errori ai liberi e 15 palle perse, sono numeri che testimoniano queste difficoltà.
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Cosa lascia il Derby:
La Virtus si rilancia dopo tre sconfitte, e la prova solidissima di Costantini, Bartoletti e Cacciatori, fa intendere che questa squadra può avere realmente 10 protagonisti. Anche nelle partite più difficili.
La Mens Sana è senz’altro in crescita, certo le rotazioni ridotte possono essere un problema, a lungo andare, ma il primo tempo deve dare ancora più consapevolezza che giocando così, si possono fare risultati.
Andrea Monciatti
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