Sorride la Mens Sana, Costone e Virtus si leccano le ferite (nel senso più letterale del termine). Questo in rapidissima sintesi lo stato di salute delle senesi nel campionato di C Gold dove, a far da contraltare alla continuità di risultati mensanina, ci sono i non indifferenti problemi di infermeria per rossoblù e gialloverdi. Problemi che stanno pesando e non poco.
QUI MENS SANA
La Mens Sana è riuscita a dare continuità dopo la vittoria nel derby con Costone. Il successo contro il Don Bosco dà fiducia e certifica il lavoro svolto in palestra in questi primi mesi, anche favorito da un calendario non del tutto proibitivo. Ma, al di là di questo, la Mens Sana ha dimostrato di avere un’identità ben precisa. Che non è poca cosa in un campionato dove non parti con i favori del pronostico. In ogni caso, la vittoria a Livorno ha certificato che difesa e (quando entrano) i tiri dall’arco sono i punti forti del team biancoverde. Certo, l’avversario, il Don Bosco, forse la compagine più debole o quantomeno inesperta del campionato, stante il fatto di essere composta interamente da under, non era un test così probante. Nel prossimo turno arriva però Cecina, la grande favorita e reduce dall’importante vittoria su Castelfiorentino. Pronostico sfacciatamente in favore dei cecinesi ma opportunità importante, per la Mens Sana, per misurarsi coi migliori e per verificare i progressi fatti in vista del derby con la Virtus. Vietato nel frattempo guardare la classifica che oggi, e con sole 6 partite giocate, proietta momentaneamente la Mens Sana in un campionato che non è il suo. Saremo ben lieti poi di veder smentita l’ultima frase nel prosieguo di stagione.
QUI VIRTUS
Dopo aver perso l’imbattibilità in campionato, la Virtus perde anche l’inviolabilità del PalaPerucatti, battuta da Arezzo al termine di una partita tanto intensa quanto combattuta. Pesa e non poco l’assenza di Caridi (che sta provando a recuperare dai problemi al ginocchio ma non si sa con esattezza quando tornerà a disposizione), a cui si è aggiunto il forfeit di Banchero, uscito anzitempo dal match per una botta, oltre che il non ottimale stato di forma di Cacciatori. A nulla sono valsi i 18 punti di capitan Bianchi e i 14 di Olleia, utilizzati giocoforza sotto canestro per sopperire alle sopracitate assenze. Il concetto di base è piuttosto semplice: mancando i contributi di alcuni giocatori-fulcro per il gioco rossoblù, coach Franceschini (dal punto di vista tattico) è costretto a fare delle scelte diverse rispetto a quelle che avevano caratterizzato l’identità virtussina e che avevano contraddistinto il primo mese di campionato. Dove non a caso la Virtus era imbattuta.
QUI COSTONE
«Se Atene piange, Sparta non ride». La situazione del Costone appare molto simile a quella Virtus, se si guarda il dato degli infortuni che arriva dalla Piaggia. Nella partita persa in casa contro La Spezia, erano assenti Ondo Mengue e Ceccarelli, mentre Terrosi era in panchina solo per fare presenza senza poter scendere in campo a causa dell’infortunio alla mano che lo affligge da inizio stagione. Ciò nonostante il Costone ha venduto cara la pelle contro una delle formazioni più forti del campionato che, al PalaOrlandi, ha avuto un Balciunas in serata di grazia e autore di ben 37 punti. Con così tante assenze, è chiaro che adesso gran peso dell’attacco grava sulle spalle di Bruttini e Banchi, rispettivamente 18 e 31 punti contro i liguri. Ma questo non può bastare a una squadra, il Costone, costruita con ben altre ambizioni e, ovviamente, con diverse certezze dal punto di vista tecnico e tattico.
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