Non è il Derby più decantato: quello tra Mens Sana e Costone è considerato più identitario da entrambe per la propria storia, sulla scia della potenza retorica delle sfide del 1966-67, ampiamente rievocate ormai da tre anni a questa parte. Eppure quello tra Mens Sana e Virtus è il Derby più antico, con le radici che affondano fino al lontano 1954-55, ma anche quello che sull'onda dei duelli giovanili degli anni Duemila - valsi anche titoli nazionali - poggia sulla rivalità più vivida, nel senso di vissuta anche dalle ultime generazioni e non solo tramandata dai racconti della tradizione.
I precedenti sono a senso unico o quasi: nove vittorie Mens Sana e una Virtus, al ritorno del 1963-64 in Serie B (allora la terza serie), con 24 punti di Nano Cappelli che poi sarebbe stato eroe biancoverde nel duello col Costone, e 20 punti di Giorgio Mulinacci che i derby con la Mens Sana li ha incredibilmente giocati tutti e dieci. A senso unico perché al cospetto di una Mens Sana attiva già da una decina d'anni e destinata a salire, la Virtus era la Cenerentola che al primo incrocio, in Serie C, era solo al secondo campionato senior della sua storia dopo il debutto dell'anno prima in Prima Divisione.
Dopo un addio concitato alla Mens Sana (in A) nel 1960, fu alla Virtus (in B) che andò Ezio Cardaioli per il suo ultimo biennio da giocatore-allenatore. Quando il Prof tornò poi in biancoverde, la panchina rossoblù andò a Giorgio Brenci, che nei cinque anni precedenti della Virtus era stato giocatore: con lui coach da una parte e Cardaioli dall'altra, nel '62-'63, il Derby ritrovato fu un 54-50 mensanino in cui secondo le cronache la Virtus finì con due giocatori in campo e la Mens Sana con tre. Che invidia per chi c'era.
A parte quella stagione, negli altri otto episodi del Derby sulla panchina rossoblù c'è sempre stato Don Armando Perucatti, dalla citata prima sfida fino all'ultima, sul campo di via Follonica il 21 febbraio 1965. Quell'anno, la Virtus retrocesse in Promozione incrociando quel Costone che l'anno dopo salì in C a sfidare la Mens Sana, col culmine di quell'epica sfida di ritorno del 1966-67 giocata... al Palazzetto della Virtus, il primo impianto coperto di Siena aperto nel frattempo.
IL DETTAGLIO DEI PRECEDENTI
1954-55 Serie C
all'andata vittoria Mens Sana 72-24, al ritorno vittoria Mens Sana 45-34
1958-59 Serie B
all'andata vittoria Mens Sana 51-39, al ritorno vittoria Mens Sana 57-31
1962-63 Serie B
all'andata vittoria Mens Sana 54-50, al ritorno vittoria Mens Sana 52-46
1963-64 Serie B
all'andata vittoria Mens Sana 41-39, al ritorno vittoria Virtus 59-56
1964-65 Serie B
all'andata vittoria Mens Sana 45-44, al ritorno vittoria Mens Sana 64-50
(* la Serie B era la terza serie nazionale)
Riepilogarlo qui con accuratezza non sarebbe stato possibile senza il sapiente lavoro di archivio di Fabio Francioni, custodito da Simone Neri.
I DERBY GIOVANILI
Lontana nella notte dei tempi a livello di prima squadra, tornando a incrociarsi questa stagione a 57 anni e 9 mesi dall'ultima volta, la rivalità ha vissuto momenti sanguigni nelle sfide giovanili tra due realtà di eccellenza a livello nazionale (12 scudettini la Mens Sana, 3 la Virtus!) che negli anni Duemila hanno riempito i palazzetti anche oltre le affluenze attuali in Serie C Gold (e questo qualcosa dovrebbe dire...). L'ultimo grande duello sulla ribalta nazionale fu il Derby ai quarti delle finali nazionali Under 19 del 2013 a Udine, quando la Virtus di Bianconi e Oliva, Rovere e Martino, con Cini in panchina, fu battuta 74-64 dalla Mens Sana di Catalani in panchina e Cappelletti in campo, uscita poi in semifinale contro la Virtus Bologna di Fontecchio e dell'"altro" Imbrò.
Il picco però sono stati i due duelli fratricidi nella finalissima per lo scudettino. Indelebile quello del 2004, finale tricolore Under 20 a Martina Franca, due giorni dopo il primo scudetto della storia della Mens Sana. La guerra dei mondi (sportivi): Pianigiani contro Vezzosi; Datome e Vitali, Marino e Lechthaler, contro i fratelli Bruttini e Amoni, Castelluccia e Di Viccaro (e... Sprugnoli). La Mens Sana, campione d'Italia anche Juniores una settimana dopo a Salsomaggiore, vincerà una partita tirata, equilibrata e discussa più di quanto dica il 76-69 del tabellino. Un anno dopo, 2005, finale per lo scudetto Under 18 a Lignano, 74-70 biancoverde: per battere Datome (nel quintetto ideale insieme a Gergati) non basta Bruttini che, con una super spalla come Giuri, è premiato mvp di un torneo finito con Aradori miglior marcatore e Gallinari miglior giovane, anche se la loro Casalpusterlengo era uscita battuta in semifinale proprio dalla Mens Sana.
GLI EX IN CAMPO
Nelle giovanili della Mens Sana hanno giocato Guido Berardi e Federico Bianchi, in biancoverde ha iniziato Matteo Calvellini. In viale Sclavo Gianmarco Ricciardelli ha iniziato e finito il percorso delle giovanili, culminato con i 7 punti in Serie A2 nell'ultima triste partita della MSB 1871 il 17 marzo 2019 contro Biella, giorno in cui in campo c'era anche l'attuale capitano mensanino Edoardo Pannini (9).
In casa Mens Sana gli ex sono Niccolò Lazzeri, arrivato alla Virtus per metà stagione in Gold nel 2020-21, Lorenzo Bovo, portato da Padova a Siena dalla Virtus per un biennio prima di passare in biancoverde, e Alessio Sabia, che prima di qualche scampolo in Gold ha fatto in rossoblù praticamente per tutto il percorso giovanile comprese le finali nazionali Under 20 del 2016 in cui era compagno dell'altro mensanino Vittorio Tognazzi, pure lui visto anche in prima squadra Virtus.
GLI EX FUORI DAL CAMPO
Notevole che allenatore e dirigente di riferimento arrivano per entrambe dalla sponda opposta: Pierfrancesco Binella ha giocato nella Virtus dove poi ha anche iniziato ad allenare, Riccardo Caliani in rossoblù da giocatore ha vissuto anche le finali nazionali Cadetti 2000. E' cresciuto nelle giovanili della Mens Sana (con Simone Pianigiani allenatore) Gabriele Voltolini, direttore sportivo rossoblu, e in biancoverde si è formato il coach della Virtus Filippo Franceschini, prima come giocatore (quattro finali nazionali) e poi come tecnico (altrettante).
Per non parlare di Fabio Bruttini, presidente virtussino ed ex giocatore mensanino nonché figlio di Mario, storico presidente biancoverde dal 1970 al 1978, gli anni dell'ascesa in A e della costruzione del nuovo (allora) palasport. Dell'incrocio societario fanno parte anche tanti ex membri del Consorzio di cui Bruttini è stato presidente, l'organismo che dal 2016 al 2019 è stato socio (anche di maggioranza) della Mens Sana Basket 1871 poi fallita sotto la gestione Macchi: ex consorziati che oggi sostengono la Virtus, ma che in parte restano tra i partner commerciali anche della Mens Sana. E' Derby anche questo.
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