lunedì 6 novembre 2023

Mens Sana protagonista con la variabile fattore campo: la tenuta mentale per diventare grande

Il passo è da grande squadra. L’atteggiamento, l’attitudine, la tenuta mentale pure. Ma in casa, solo in casa. La vittoria super convincente della Mens Sana su Carrara è stata bellissima da vedere e importante per più di un motivo: il bruciante ko di Pisa è stato messo alle spalle, la classifica è tornata a mostrare una Mens Sana saldamente al secondo posto, si è visto un gruppo compatto e coeso dove ha avuto un ruolo importante anche chi non è partito in quintetto. Però, al tempo stesso, deve imporre una serie di riflessioni su come reggere ai momenti di calo – fisiologici per una squadra giovane come la Mens Sana – anche in trasferta quando magari la spinta (sempre incessante) del tifo organizzato si fa sentire un po’ meno. Alla vigilia di un turno di riposo e di altri due impegni estrematemene ravvicinati e importanti, c’è da lavorare in tal senso per coach Betti e tutto il suo staff. Anche se si è reduci da un’importante e bella vittoria.


LA CHIAVE

La riflessione nasce dall’ultimo quarto della partita con Carrara dove le scorie del rientro a tarda ora nella notte precedente da Pisa e la stanchezza accumulata per aver disputato due incontri dispendiosi dal punto di vista fisico nel giro di 72 ore si sono fatte sentire. Lì qualcosa si è necessariamente inceppato nel gioco mensanino e Carrara è rientrata fino al -16. Partiva da -30 circa va detto, quindi il margine era abbondantemente in sicurezza. Però anche in una serata positiva, o proprio perché è stata così positiva, ci possono essere delle cose da analizzare e su cui lavorare. Del resto, se si vuole crescere ancora, l’atteggiamento deve essere questo. 

La domanda è: il fattore campo è così determinante per questa Mens Sana? Siamo alla vigilia del turno di riposo e mancano 9 giorni al ritorno in campo dei biancoverdi (recupero con Agliana mercoledì 15 al PalaCorsoni, ore 20.45), quindi si può aprire una riflessione in tal senso. Anche perché è bene che la squadra lavori su come aumentare la tenuta mentale, in una prospettiva che guardi globalmente all'intera stagione. Che in casa è ottima, anche per merito della spinta della curva che non smette mai di farsi sentire. Fuori casa meno. Lì, quando qualcosa si inceppa e non c’è l’iniezione di adrenalina dei propri tifosi, questa Mens Sana rischia ancora di cadere. Come è successo a Pisa e San Giovanni Valdarno. Un elemento su cui lavorare anche perché poi la prossima trasferta in programma è lo scontro al vertice del 18 novembre a Firenze, contro l’attuale capolista Pino. 


IL PROTAGONISTA

Ma torniamo alle note tante note liete che arrivano dal successo su Carrara. La palma del migliore in campo va divista in ex equo tra due giocatori. I due elementi che sono i maggiori leader tecnici della squadra: Alberto Puccioni e Vittorio Tognazzi, contro Carrara 17 e 22 punti a testa. Sembra esserci tra i due anche una sorta di competizione interna - sana e proficua se i risultati sono quelli visti con Carrara - a chi fa più canestri o a chi entra in striscia nei momenti caldi degli incontri. Stiamo parlando di due giocatori complementari, che hanno caratteristiche diverse e che stanno imparando a convivere in un sistema di squadra in grado di esaltare le caratteristiche di entrambi a seconda dei frangenti della partita. Tutto questo conferisce ai due grande consapevolezza e convinzione nel loro modo di giocare. E, soprattutto, è una buonissima notizia per tutta la Mens Sana.


L’IMMAGINE

Il match con Carrara ha visto sempre la Mens Sana condurre. Per merito di un avvio sprint (12-0 il break iniziale e primo canestro ospite arrivato a metà primo quarto) e per una difesa a zona che, utilizzata nei momenti chiave, ha di fatto smorzato sul nascere le velleità carraresi. In altre situazioni, ma anche con la 2-3, coach Betti si è affidato anche alla coppia di totem nel settore lunghi: Prosek e Sabia contemporaneamente sul parquet è stato un esperimento tecnico-tattico che ha dato buoni frutti. Due pivot che hanno riempito il pitturato difensivo, dando un importantissimo contributo sotto il profilo della fisicità e della tenuta a rimbalzo. Prosek e Sabia hanno concluso rispettivamente a 17 e 9 punti, non facendo rimpiangere l’assenza di Iozzi nemmeno dal punto di vista della produttività offensiva.  

Oltre a tutto questo, dopo un avvio di stagione in cui il suo minutaggio è stato ridotto rispetto al passato, è bene che Sabia si sia ritagliato una serata da protagonista: è il giusto premio a un giocatore che lavora tanto e in silenzio, accettando sempre di buon grado ciò che gli viene chiesto e rispondendo sempre presente ogni volta in cui è chiamato in causa. Caratteristica che lo accomuna a molte impropriamente dette seconde linee della Mens Sana. Che tali non sono perché le rotazioni di Betti sono ricche e lunghe. 

Però, guardando sempre al match con Carrara, chi è entrato dalla panchina (Marrucci, Giorgi e Brambilla; con quest’ultimo ha finalmente trovato i primi canestri con la canotta biancoverde) non hanno fatto mai abbassare l’intensità mensanina sul parquet. Ed anche questa è stata una delle chiavi del successo oltre che l’elemento che può far maggiormente contento coach Betti e tutto il suo staff.


LE ALTRE

Pino Firenze continua a far marcia di testa, mantenendo separazione in classifica dalle più immediate inseguitrici, tra cui la Mens Sana. Nell’ultimo turno battuto il Cus Pisa con un convincente 74-61. Continua invece la crisi della Fides Livorno battuta dall’altra fiorentina, Sancat, dopo un tempo supplementare. Partita a cui il team labronico si è presentato con soli 8 uomini da mettere a referto. Ed ora una delle grandi favorite di inizio stagione si trova ad avere un record negativo (3-4) ed è costretta a rincorrere le altre in classifica. Fides superata anche da una Pontedera che ha battuto e raggiunto l’altra livornese, il Don Bosco, agganciando così il treno delle seconde. 


Andrea Frullanti


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