giovedì 20 febbraio 2020

5 Momenti da Panico: I punti di vista, il Pride, il trash talking

"Mi hanno detto che potevo diventare quello che volevo, per questo sono diventato primo in classifica"

18-2

Chi l'avrebbe detto dopo la fine del primo tempo che sarebbe arrivato un parziale come quello a cui abbiamo assistito nel terzo quarto? Credo pochi perché Libero fino a quel momento si era ancora una volta dimostrato non solo capace di punire sistematicamente ogni errore dei biancoverdi, ma anche di nascondere benissimo i suoi. Se vogliamo quel parziale così duro è forse figlio anche di uno scoraggiamento davvero repentino che ha colpito la squadra di coach Farnetani quando ha iniziato a rimbalzare contro la Mens Sana in attacco, e da lì in poi è stato il blackout totale. Alimentato anche da una Mens Sana che non ha lasciato respiro in nessun momento.


Hooked on a feeling

Ogni tanto mi torna in mente quello che coach Binella diceva a inizio stagione riguardo all'adattamento necessario da parte degli juniores rispetto alla categoria in cui si trovano al momento. Per questo motivo ecco di seguito un elenco di frasi che avevano comunque più possibilità di lieto fine rispetto alla scena di Milano che chiedeva fosse fischiato un fallo di hooking in Promozione:

  • "Secondo me sarebbe una buona idea se il Regno Unito uscisse dall'Europa"
  • "Ehi Morgan vorresti cantare con me a Sanremo?"
  • "Ti va di guardare Hachiko?"
  • "Si dai, Chernobyl mi sembra un buon posto per una centrale nucleare"
  • "Annibale che ne pensi di invadere l'impero Romano?"
  • "Ho visto giocare Casella e mi pare un grande tiratore, facciamo un'offerta?"
  • "Dai però con i Macchi secondo me ci divertiamo quest'anno"

Pride

Quello dimostrato da capitan Pannini con una partita sontuosa in uno dei momenti più importanti della stagione. Per vendicare una sconfitta che ancora bruciava tantissimo ai biancoverdi e per prendersi la testa di una classifica che vuol dire tantissimo per quando arriveranno i playoff. I 25 messi a referto sono in gran parte arrivati in momenti in cui c'era da spaccare la partita, e lui si è fatto trovare più che pronto. Messaggi che dovevano essere lanciati e non si sono fatti attendere insomma.

Punti di vista

Quello di Caliani che ha seguito tutta la partita dal "Punto di osservazione Kaukenas". Ovvero da quell'angolo appena fuori dagli spogliatoi dei biancoverdi e dietro alla porta a vetri in cui Rimas soffriva quando guardava le partita durante la fase di recupero dagli infortuni. Una postazione di malessere vero e sentito.
Una vista migliore l'avevano i 1003 che hanno riempito il palazzo per una partita di Promozione. Forse c'è ancora voglia di pallacanestro in questa città, sarebbe bello che lo notasse anche chi potrebbe investirci sopra.

Trash talking

Forse una delle cose più belle di questa categoria è il trash talking che scorre senza limiti, raziocinio o freni come una conferenza stampa di Filippo Macchi. Un qualcosa in cui tutti sono coinvolti e nessuno è escluso, per questo più integrante di qualsiasi politica di accoglienza governativa. Tra i tanti momenti che non dimenticheremo senza dubbio lo "You can't see me" di Dolfi a Monciatti ma devo dire che Falsini partita dopo partita riesce a riempirmi il cuore di gioia da questo punto di vista. Un vero professionista, anche nell'improvvisazione, infatti si vede che il suo trash talking viene dal cuore, sgorga puro e innocente. È a un urlo "BALL DON'T LIE!" dal vincere la mia anima...

***

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