"La mostra del Parmigianino è una sagra di formaggi che si tiene, diciamo annualmente nel parmense. E noi lì ci rechiamo, compriamo un grosso souvenir, una forma di parmigiano, che se la giri viene giù del grattuggiato tipo uomo di neve, e dentro c'è Venezia, coi sette colli e il Maschio Angelino"
Zebrone e il Parmigianino
Il fascino del campo della Laurenziana meritava un approfondimento a parte. Quelle vetrate verticali da cui si stagliava la vista sugli appartamenti di dirimpetto sono state senza dubbio una degli aspetti migliori della partita, assieme al colore del parquet. Forse il fascino deriva dal pensare che da quei balconi sarebbero potuti partire dei drinking game pazzeschi, come "bevi a ogni airball del primo tempo" o "bevi a ogni fallo" (questo qui in un preciso momento della partita avrebbe potuto spedire in coma etilico chiunque).
O forse il fascino deriva dal fatto di aspettarsi da un momento all'altro che spunti
Zebrone dal balcone a prendersela con i fratelli Culatello.
Lo Skyline
Turning Point
La tabellata non dichiarata di Sprugnoli è stata senza dubbio il momento in cui la partita è girata emotivamente. In realtà si stava tutto incasellando nei binari della Mens Sana già da un po', ma in quel preciso momento le gambe della Laurenziana hanno perso molto di quella spavalderia che avevano fatto vedere nel primo tempo, quando (non avendo sotto mano un tabellino) posso ipotizzare che più o meno stessero tirando col 175% dal campo. Quella tabellata ha fatto entrare nella testa degli avversari il tarlo che la ruota stesse girando e da quel preciso istante in poi i ragazzi di coach Binella sono diventati i veri proprietari della partita.
Every step you take, I'll be watching you
Non tutti gli eroi indossano un mantello. Il tizio che si è guardato tutta la partita fuori dal palazzo da dietro una delle vetrate per esempio indossava una felpa con cappuccio.
Non l'eroe che meritiamo, ma quello di cui abbiamo bisogno
Sdeng
È il suono che ha caratterizzato quasi tutto il primo tempo dell'azione offensiva della Mens Sana, quando la Laurenziana non solo segnava con la stessa semplicità con cui il Costone passa dal non voler giocare il campionato a prendere ogni giocatore della galassia, ma chiudeva ogni spazio ai biancoverdi e arrivava per prima su tutti i rimbalzi e tutte le palle vaganti. In quei venti minuti iniziali la Mens Sana ha avuto il grande pregio di continuare a resistere con le unghie e con i denti, quando molte altre squadre avrebbero potuto senza dubbio finire sotto di venti punti. I ragazzi di Binella invece hanno continuato a trovare quei pochi, difficili, sporchi canestri che li hanno tenuti in partita, piccoli mattoni che sono stati indispensabili per costruire il capolavoro del secondo tempo.
Cambio di passo
Usando uno dei tanti orribili modi di dire nello sport, è quello che è successo difensivamente nel secondo tempo, quando la Mens Sana ha messo la museruola all'attacco avversario e ha vinto la partita principalmente nella propria metà campo. 41 punti subiti nel primo tempo e 24 nel secondo sarebbero sufficienti a descrivere quello che è successo, ma lo switch per i biancoverdi è stato soprattutto mentale, ed è la seconda volta di seguito che la squadra dimostra di avere un passo in più degli avversari quando c'è da decidere il match. Forse il segnale più positivo visto finora.
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