lunedì 3 ottobre 2022

FOCUS Benincasa è l'emblema di questa Mens Sana

Alla “prima” della Mens Sana, tutti hanno guardato con attenzione i “nuovi”: logica la curiosità per il salto in Gold, i centimetri di Buca, lo straniero, i tanti giovani. 
Ma il focus di oggi è sul più “vecchio” del gruppo, Duccio Benincasa, che domenica, nel bene e nel male è stato l’emblema di quello che è la Mens Sana in questo inizio di stagione.
 
Già in tanti l’hanno detto, sarà una stagione particolare per la società biancoverde, chiamata a partecipare da “outsider” a un campionato tosto come la Gold, che vede in campo tutte le società storiche del basket toscano, e tre senesi.
 
Come era normale attendersi, l’inizio è stato durissimo. Polveri bagnate ed un po’ di naturale difficoltà, di fronte ad una serenissima Valdisieve, squadra solida ed esperta. Sono state proprio le triple di Benincasa a rompere il ghiaccio, e a far entrare in partita tutti quanti, giocatori e pubblico. Proprio la pericolosità dall’arco è stato il punto di forza della Mens Sana con tanti protagonisti, per ricucire il primo strappo e raggiungere la parità sul finire del primo quarto. 
  
In difesa tuttavia ci sono ancora un po’ di cose da mettere a posto, a partire dall’inserimento dei nuovi lunghi, spesso in difficoltà a uscire sul perimetro. 
E nel terzo quarto, quando si è vista la migliore Mens Sana, che Benincasa ha mostrato la via, proprio con la grinta e la presenza difensiva, sia sulla palla che negli aiuti. Perché non c’è risultato nel basket di oggi che non si costruisca partendo da una solida difesa. 
  
Del resto per il numero 10 mensanino la C1 non è certo una novità, e proprio per questo il suo ruolo è fondamentale in questa fase. Perché tutti i componenti della squadra hanno mostrato nella prima uscita di avere tanto da dare a questa Mens Sana, ma spesso c’è bisogno di una guida, di uno che mostri la strada da seguire. 
Poi per vincere le partite serve continuità, e serve chiuderle quando si può. Purtroppo questo non è riuscito, domenica, in un finale davvero tragico, con quel fallo a 0’38 e il supplementare dove la benzina era chiaramente finita. 
   
Ma già dalla metà dell’ultimo quarto i biancoverdi avevano fatto i conti con la dura realtà di questo campionato. Spesso vince chi sbaglia di meno, e anche l’esperienza dei più navigati non è riuscita a dare quello spunto necessario per chiuderla e prendere i due punti. 
Le palle perse dei palleggiatori sono un numero che parla chiaro (16 perse tra Pannini, Menconi e Benincasa) in un attacco che ha subito la pressione avversaria, e nel finale è diventato prevedibile
Questo è senz’altro uno dei punti di attenzione che esce dalla prima stagionale, di questo campionato che è tanto “nuovo”, e per questo bello da scoprire ogni domenica. 
 
Andrea Monciatti 

 

  
   
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