venerdì 29 novembre 2024

Il Pagellone: Mens Sana, Virtus e Costone, le valutazioni di fine girone di andata

Tempo di bilanci di metà stagione regolare. È il primo quarto di campionato che se ne va, dando già delle importanti indicazioni su ciò che è stato fatto da Mens Sana, Virtus e Costone e sulle sfide che si presentano nel cammino di tutte e tre. Il primo giro di boa serve per analizzare tutto questo, alla luce di un grande equilibrio che però potrebbe rompersi da un momento all’altro.

 

MENS SANA – RECORD 6-5 - VOTO 6.5

Una prima parte di girone d’andata da capolista, una seconda metà meno brillante anche per effetto di un calendario che ha messo tutte insieme, di fila, le sfide alle squadre sulla carta più forti. Il percorso, a livello di risultati, lo testimonia: 5-1 dopo 6 giornate, 1-4 nelle successive 5. Un cammino che ha subito anche dei sonori inciampi, vedi Lucca in casa e Quarrata fuori. Quest’ultima, così come il match del PalaCorsoni con la Virtus, rappresentano le peggiori uscite dei biancoverdi, uniti al ko di Firenze contro Legnaia. 

Eccezion fatta per questi nei, la Mens Sana è stata capace di grandi acuti, in casa con San Miniato ed Empoli, in trasferta a La Spezia dopo due supplementari e, perché no, anche al PalaSclavo la prima giornata contro Arezzo: una vittoria che ha permesso di rompere il ghiaccio con un risultato positivo che ha caricato di entusiasmi squadra e ambiente.

Del resto era normale, per una squadra giovane e rinnovata, avere a che fare con un po’ di montagne russe nell’anno dell’esordio in B2, al cospetto di squadre e realtà che hanno maggior vissuto in questa categoria. Però, concludere il girone di andata con un sesto posto provvisorio, il quarto miglior attacco e il miglior giocatore del campionato per valutazione media (Prosek, 19.4) significa che il potenziale c’è e che la squadra ha legittime chance di giocarsi la salvezza senza alcun tipo di timore reverenziale.

Bruciano semmai i ko, alcuni molto pesanti anche nel punteggio: il -11 con Legnaia, il -19 con Lucca e il -20 con Quarrata sono tutti passivi decisamente importanti. Anche i -8 con Virtus e Costone sono risultati che non sarà facile ribaltare al ritorno. È questo l’unico appunto che non fa aumentare il voto in pagella: quando la squadra ha mollato, mentalmente ancora prima che tecnicamente e agonisticamente, è uscita con le ossa rotte dagli incontri.

Un atteggiamento che non è da Mens Sana e che, soprattutto, non aiuta il progetto di crescita della realtà biancoverde. Perché nell’ottica di una stagione così complessa ed equilibrata, ogni incontro può risultare potenzialmente decisivo. Specie per i risultati che le squadre si porteranno dietro nella seconda fase. Un monito che la Mens Sana deve aver bene presente: non tanto per la pressione di dover far risultato perché, come detto in altre circostanze, la salvezza non passa necessariamente dall’arrivo tra le prime sei.

Occorre quel pizzico in più di lucidità ed equilibrio. Doti che arrivano solo con l’esperienza, che sta maturando sul campo. La strada tracciata sembra essere quella giusta e in quanto tale va seguita. Senza esaltarsi troppo se le cose vanno bene, così come non bisogna deprimersi oltremodo se c’è qualcosa che non va. Se la Mens Sana riuscirà a fare questo step di crescita, il suo rendimento è destinato ad aumentare.

 

VIRTUS – RECORD 4-7 – VOTO 5

Chi non può essere contenta del primo quarto di stagione è la Virtus. 7 sconfitte in 11 partite sono troppe per un gruppo che può annoverare tra le sue fila gente come Bartoletti, Calvellini, Dal Maso, Zocca, Joksimovic, Gianoli, ecc. Del resto, però, la costanza non è stata la skill principale della squadra di coach Evangelisti in questa prima metà di stagione regolare.

L’obiettivo adesso è che con l’innesto di Guerra (con la sua esperienza e leadership) si riesca a cambiare la rotta e a risalire una classifica assolutamente non soddisfacente per i colori rossoblù.

Il percorso virtussino in campionato grida vendetta, specie per i due ko casalinghi con Spezia e Castelfiorentino: bastavano quelle due vittorie per aprire scenari e prospettive stagionali diverse. Oggi invece la Virtus è una squadra che deve rincorrere, in un campionato in cui ha già perso troppo terreno e in cui non si può più concedere altri passi falsi.

Tra le attenuanti c’è da dire che la Virtus ha dovuto fronteggiare anche diversi infortuni (Calvellini, Bartoletti, Joksimovic…). Però queste sono eventualità che fanno parte del gioco e come tali vanno accettate. Ma è pure vero che hanno rallentato il passo ad una squadra giovane non ha avuto la continuità che in via Vivaldi speravano arrivasse prima.

 

COSTONE – RECORD 7-4 – VOTO 7.5

Essere una neopromossa solo a parole e, di fatto, giocare da grande, quasi da veterana, con idee di gioco chiare e puntualmente rispettate ed eseguite sul parquet. Il Costone è il compagno di classe bravo, quello che fa i compiti prima e meglio degli altri. E che porta a casa una pagella con i voti mediamente più alti dei compagni. In maniera del tutto meritata.

Al Costone va sottolineato come, soprattutto per merito del lavoro dello staff guidato da Michele Belletti, una squadra fortemente rinnovata in estate abbia trovato subito equilibri e risultati. L’imbattibilità casalinga, record condiviso con la sola San Miniato, lo testimonia e dà una posizione in classifica per cui è assolutamente lecito parlare di obiettivi che vadano ben oltre la salvezza.

Stridono le 4 sconfitte esterne consecutive (che comunque in questo campionato ci possono stare). Ma se si guarda a come sono maturate, soprattutto per quelle di San Miniato e Lucca, si può parlare di due “non vittorie”. Risultati che rallentano il passo in graduatoria ma che non scalfiscono le certezze gialloverdi. 

Aggiungete questi 4 punti al Costone e toglietene 2 a Lucca e San Miniato: questi risultati avrebbero messo il Costone al primo posto in classifica, da solo. A testimonianza di come una squadra con Nasello, Zeneli, Banchi, Bruttini e Radchenko - per citare i reduci dallo scorso anno - a cui sono stati aggiunti i gemelli Paoli, Bastone e Torrigiani fosse una realtà decisamente già pronta per la B2: non solo per competere ma anche per primeggiare.


Andrea Frullanti


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19 maggio 1973 

 


 

 

 

 

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