domenica 17 giugno 2018

#cheaccademy Orgoglio Under 18! Mens Sana tra le prime quattro d'Italia. Godiamocela, finché dura

Sportivamente parlando, è stata una settimana esaltante. Le finali nazionali Under 18 hanno fatto vedere una Mens Sana grande protagonista a Montecatini, dove è stato assegnato il titolo tricolore (per la cronaca, andato alla Stella Azzurra Roma). Certo, è mancato l’happy ending con la Virtus Roma che ha infranto i sogni scudettati dei biancoverdi in semifinale. Ma, nonostante un po’ di amaro in bocca, perché onestamente sarà quantomeno poco probabile vedere di nuovo il prossimo anno l’Under 18 mensanina giocare per il titolo nazionale, è stato tremendamente bello vedere e seguire il percorso nelle finali dei giovani biancoverdi
    

LA SQUADRA DELLA SETTIMANA

La cronistoria della settimana parte da un lunedì alquanto particolare. Mentre la Mens Sana Basket 1871 annunciava il rientro del settore giovanile sotto la sua egida, con un progetto più marcatamente senese, l’Under 18 si presentava alle finali nazionali con ambizione ma anche con la dovuta dose di umiltà: il girone iniziale con Bergamo, Varese e Bassano metteva i biancoverdi di fronte alla prospettiva di giocarsi il passaggio del turno con le 2 lombarde, visto che alla vigilia i veneti erano dati come grandi favoriti per il successo finale. Pronti via, erano arrivati subito due successi per il team di coach Michele Catalani: 78-60 contro Bergamo, 69-64 su Varese. Vittorie importanti, frutto di una grande applicazione da parte di tutto il gruppo che ha dovuto sopperire sin da subito ad un’assenza molto molto importante, quale quella di Jonas Riismaa: la facciamo breve, l’uomo più decisivo della squadra non ha mai messo piede in campo nelle finali nazionali. Scusate se è poco (e sarà così anche con l’Under 16…).

Con la qualificazione (almeno per gli spareggi) in tasca, la Mens Sana è andata ad affrontare Bassano, grande favorita non solo del girone ma, presumibilmente, di tutte le finali. Il 79-76 finale in favore dei senesi è stata un’autentica apoteosi. Forse il più bel riconoscimento per l’etica, il lavoro e gli sforzi di tutto lo staff dell’Academy. Oltre che dei ragazzi che sono scesi sul parquet, autori di una grandissima prestazione che li ha lanciati tra le prime 8 squadre d’Italia. E’ stata la partita dei Saverio Bartoli e dei Saladini, rispettivamente 11 e 23 punti, ma anche dei Lurini (17): insomma, è stata la partita dove ogni elemento del roster è andato oltre i propri limiti per sopperire ad alcune importanti assenze (leggasi, ancora, Riismaa).

«Le paure, come i limiti, sono a volte sono illusioni», dice nel suo celebre discorso Michael Jordan. Ed è questo lo spirito con cui l’Under 18 ha affrontato la Virtus Bologna nei quarti di finale, un’altra grande favorita per il successo finale al pari di Bassano. Anche con le Vu nere l’indomita Mens Sana di Catalani si è regalata un’altra prestazione da sogno, superando il team felsineo (campione d’Italia uscente di categoria) con una prova di carattere, oltre che di forza. Un 90-81 finale frutto di grande consapevolezza e di un’incredibile intensità.

Siena tra le prime 4 d’Italia. Un risultato che forse in pochi pronosticavano alla vigilia. Presumibilmente, erano pochi anche quelli che ci credevano in viale Scalvo. Ma tant’è, è qui che si infrangevano i sogni biancoverdi. Energia e fisicità: questi i fattori risultati decisivi per la Virtus Roma che, condotta dalla coppia Mouaha-Fokou (rispettivamente 26 e 16 punti sul tabellino finale), ha sbaragliato la concorrenza di una Mens Sana arrivata all’appuntamento con la semifinale scudetto forse in debito id energie. Il 79-65 finale in favore dei capitolini ha costretto Siena a disputare la cosiddetta “finalina" contro Reggio Emilia (persa 71-67) e terminando il suo percorso a queste finali con un quarto posto di fronte a cui ognuno di noi deve semplicemente alzarsi in piedi ed applaudire. Mai medaglia di legno fu più preziosa.

Anche perché adesso c’è da resettare tutto e ripartire. Molti aggregati all’Under 18 hanno già la valigia pronta per dirigersi a Bassano del Grappa e disputare - questa settimana - le finali scudetto Under 16. Che altro dire? in bocca al lupo ragazzi…


I GIOCATORI DELLA SETTIMANA

Con Riismaa fermo ai box sono stati i grandi protagonisti delle finali della Mens Sana. Saverio Bartoli e Manuel Saladini sono stati semplicemente trascinanti per la squadra di coach Michele Catalani, sfruttando doti atletiche oltre che tecniche che li hanno messi in decisa evidenza. Anche dal punto di vista realizzativo: nei due match chiave del percorso mensanino a Montecatini, contro Bassano e Virtus Bologna, Bartoli e Saladini hanno messo a segno rispettivamente 11 e 23, e 23 e 32 punti. 

Manuel Saladini è stato semplicemente il miglior giovane delle finali. Da intendersi come il miglior “sotto-età”, visto che il suo comportamento è stato eccellente sia dal punto di vista del rendimento che dei punti realizzati. Sin dalla prima partita contro Bergamo ha dimostrato doti importanti e talento, difficilmente ritrovabili anche in altri giocatori più grandi di lui (di due anni). Al di là di questo, la cosa che ha sorpreso di più è stata la costanza di rendimento che lo hanno fatto diventare un autentico fattore in tutte le partite disputate dalla Mens Sana .

Continuità che ha contraddistinto anche le finali di Saverio Bartoli. Chiamato a fare sia il play aggiunto (“over-size”) e di guardia finalizzatrice ha risposto a pieno ai compiti che gli erano stati imposti. E’ stato il classico giocatore di rottura, capace di far uscire il team senese da situazioni complesse quando le difese avversarie prendevano le misure all’attacco dell’Academy. Un giocatore solido e costante cui affidarsi nei momenti di maggiore difficoltà. Uno degli elementi di maggior rilievo di tutta la manifestazione, uno di quelli che, per intendersi, finirebbe sempre nel quintetto ideale. Del resto, i due Bartoli (Saverio come Vittorio) così come i due Cappelletti (Alessandro e Carlo) sono le due coppie di fratelli (legate tra loro da un rapporto di parentela: sono cugini) che hanno fatto grande il settore giovanile mensanino, portando a Siena una dinastia cestistica molto importante per tutta viale Sclavo, non solo l’Academy. Sicuri sicuri di voler mettere mano a questa idea di foresteria?



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5 commenti:

  1. Senza lilleri un si lallera... 250 k non ci sono, spiace, ma non ci sono in questo momento

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    1. 200, in realtà. che la MSB1871 doveva coprire per metà e si è invece trovata a farlo quasi per intero per inadempienze altrui

      detto questo, che i lilleri non ci siano sembra in linea con tante cose, ma non col modo in cui ci si sta muovendo per la prima squadra: Moretti, Marino, Poletti costano tutti di più - se non molto di più - dei loro predecessori. meglio, se le risorse per farlo ci sono.

      abbastanza per dedurre che la scelta non è perché i soldi non ci sono, ma perché si è preferito spostarne quanti più possibile sull'ingaggio dell'allenatore e dei giocatori della prima squadra. una scelta

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    2. in un annata dove hai diverse retrocessioni e parti con un -3 ci può stare (questo non vuol dire condividere la scelta). La cosa è stata gestita male (non da ora). Quante società viste alle finali U16 e U18 hanno contemporaneamente una squadra in A2 e un settore giovanile di primo livello? Rispondo io... Treviso, Fortitudo, Bergamo (unica con la Mens Sana a essere ad entrambe) e Trieste? Ci sarà un perchè ... possibile che 28 squadre siano state così ottuse da non fare investimenti cospicui nel settore giovanile? Ci sarà un perchè....

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  2. Poi a me piacerebbe tornare a fare settore giovanile ma fatto di soli prestiti, senza vincoli ti espone a trovarti nella situazione della Mens Sana... non hai il controllo di nessuno dei giocatori su cui hai investito (o se preferisci avresti dovuto investire) . Mi pare meno serio fare tanti proclami e poi non pagare gli stipendi

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    1. l'ultima frase è un caposaldo.

      sui prestiti: un settore giovanile che per costruzione vive di prestiti è un'aberrazione. sono d'accordo (anche se qui si parla di prestiti con diritto di riscatto)

      non sarebbe stata una scelta tanto reiterata da sembrare strutturale se in almeno uno degli ultimi anni si fosse avuta qualche minima certezza sul futuro.

      invece da quando la società è rinata nel 2014, il settore giovanile della mens sana ha dovuto vivere alla giornata, passando per 4 diversi modelli in 4 anni, senza programmazione né certezze sull'orizzonte di lavoro e cosa sarebbe successo l'anno dopo: cosa investi, se ogni estate rischi la smobilitazione (che al quinto anno infatti è arrivata)?

      OPINIONE PERSONALE: la risposta migliore a questa domanda sono i prestiti, un compromesso per individuare i giocatori su cui puntare e riscattarli poi l'anno successivo se permangono le condizioni per poterci lavorare e farne un patrimonio della società. le condizioni oggi sono evaporate

      ps: i prestiti (non è lo scopo ma una conseguenza) hanno finito per essere un modo per accelerare i tempi per stare in gioco, ai livelli desiderati, prima che tutta la struttura sia in grado di arrivarci in pianta stabile: risultati e giocatori di rilievo sono una vetrina per attrarne altri in sede di reclutamento, facendo vedere il proprio metodo di lavoro. ma nel frattempo serve che si permetta a tutta la struttura di crescere. in questi 4 anni non è successo... per questo è rimasta solo la vetrina

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