venerdì 2 febbraio 2018

La differenza tra vittorie e sconfitte la fanno i rimbalzi. Per questo sul mercato...

I risultati delle ultime due partite, e in particolare il contributo della coppia di lunghi Ebanks-Vildera nel recente periodo, sembrano aver messo in una prospettiva meno disperata (ma non meno consapevole) l'idea che la Mens Sana possa aver bisogno di un pivot per completare il roster. Le prestazioni recenti hanno dimostrato che non c'è un problema così grave? O hanno mascherato una situazione che sul lungo termine non è sostenibile? La risposta, o un aiuto alla risposta, arriva da una rapida occhiata a una voce che si sta dimostrando decisiva nel fare la differenza tra vittorie e sconfitte: il rendimento a rimbalzo.
   
In via preliminare, ha senso individuare nella stagione della Mens Sana un cambio di marcia tra le prime nove giornate e le ultime nove, proprio adesso che ne sono passate 18. Se fino a Treviglio il bilancio è stato di sole tre vittorie e sei sconfitte, mettendo insieme le gestioni di Griccioli e Mecacci, da allora in poi niente che giustifichi chissà quale sogno ma con cinque vittorie e quattro sconfitte (certo, con in calendario cinque gare in casa e quattro fuori) si è quantomeno riusciti a mettere insieme un bilancio vincente, limitatamente a questa porzione di stagione.

Sono diverse le evidenze che autorizzano a vedere una stagione diversa da Latina in poi, poco più di un mese dopo il cambio in panchina e quindi quando ragionevolmente nuovi concetti di lavoro (giusti o sbagliati che fossero i precedenti) hanno cominciato ad affermarsi. Una stagione diversa se si parla di segnali difensivi, di capacità di competere in trasferta (l'unica vera stecca è stata la brutta partita in casa di Tortona), di continuità complessiva (c'è stata anche la sconfitta di Rieti, ma l'assenza di Ebanks - visto il suo rendimento quando c'è - non è una spiegazione di comodo).
 
Che sia più attendibile ragionare su queste ultime nove partite, quelle in cui più realisticamente si è sviluppata questa nuova idea di squadra, lo dimostra la coerenza che assume ogni ragionamento sul rendimento dei lunghi, e sulla correlazione strutturale tra il loro contributo a rimbalzo e i risultati, se si restringe il campo di osservazione proprio alle partite da Latina in poi. Un ragionamento che parte da chi vince la battaglia a rimbalzo (la Mens Sana o l'avversaria) per snodarsi sul contributo in ogni partita dei lunghi (Vildera, Ebanks, Simonovic e Lestini), misurato sia in termini assoluti (il numero de rimbalzi presi dall'intero reparto lunghi) sia in termini relativi (in relazione al lavoro complessivo della squadra a rimbalzo e in rapporto al totale dei rimbalzi disponibili in quella partita). E sì, tra questo rendimento e i risultati c'è un rapporto diretto, trasparente, evidente.


Sull'importanza del tema dei rimbalzi basta il primo dato. Cioè che nelle ultime nove partite, nelle tre in cui la Mens Sana ha preso più rimbalzi dell'avversaria ha anche vinto la partita. E anche allargando lo sguardo all'intero campionato, la Mens Sana ha vinto tutte e cinque le gare (ci sono anche Agrigento ed Eurobasket) in cui ha preso almeno il 52% dei rimbalzi disponibili in quella partita. Ma è ancora più interessante circoscrivere l'analisi allo specifico contributo del reparto lunghi sotto i tabelloni.
 
Da Latina in poi, quando l'intero reparto (Vildera, Ebanks, Simonovic, Lestini) ha portato a casa almeno 19 rimbalzi totali, la Mens Sana ha sempre vinto. Se i rimbalzi li portano altri è importante, ma non è la stessa cosa: la Mens Sana ha sempre vinto, in queste nove partite, quando è dai lunghi che sono arrivati almeno metà dei rimbalzi di squadra. Ma se si parla di impatto sulle partite, allora ragioniamo sul numero dei rimbalzi presi dai lunghi mensanini in rapporto al totale di quelli disponibili in quella partita: quando ne hanno catturati almeno un quarto, il 25%, in queste nove partite la Mens Sana ha sempre vinto.

(In queste ultime tre statistiche si dovrebbe anche dire che in caso contrario, quando si è rimasti sotto quella quota, la Mens Sana ha sempre perso nella porzione di stagione presa in esame. Ed è così, tranne la partita con la Virtus Roma che - migliore giornata al tiro della stagione col 58.3% totale, incrociando il 63% da due e il 46% da tre - ha in effetti le credenziali per fare eccezione, attorno ad altri fattori - come il tiro appunto - talmente forti da diventare una causa di forza maggiore rispetto ai rimbalzi. Viceversa nella "quasi vittoria" con Casale, i dati sono stati simili a quelli dei successi)

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Per tirare le somme, manca un lungo o quello che serve è già in casa? Il rendimento di questa seconda parte di stagione dice che i risultati sono direttamente collegati alle prestazioni a rimbalzo del reparto lunghi. E' realistico pensare che il reparto così com'è sia in grado di garantire quel contributo a rimbalzo che è sinonimo di successo? I dati stagionali dicono che i quattro lunghi mensanini messi insieme prendono 17.6 rimbalzi di media su base stagionale, 17.3 in queste ultime nove partite. Che sono il 51.3% dei 34.3 di squadra su base stagionale e il 50.3% dei 34.4 di squadra in queste ultime nove partite: si balla sul filo. E sono anche il 25.4% dei rimbalzi totali disponibili su base stagionale e il 24.9% nelle ultime nove partite: si balla sotto il filo.

Lestini è fuori. Simonovic è in infermeria almeno per le prossime tre partite (se si è deciso che un rinforzo serve con lui in squadra, è stato letale traccheggiare nel prenderlo in queste settimane senza Simonovic. E di fronte ora ci sono tre partite in una settimana che è un massacro affrontare con soli due lunghi...). In sintesi, perché funzioni, serve che Ebanks e Vildera (più Simonovic quando tornerà) garantiscano 19 rimbalzi, metà dei rimbalzi di squadra e un quarto dei rimbalzi disponibili in una partita. Nelle ultime tre partite hanno sommato rispettivamente 20, 24 e 23 rimbalzi. Hanno le caratteristiche per durare tutto l'anno? Le loro medie stagionali sono 7.4 (Ebanks), 7 (Vildera) e 3.2 (Simonovic). Se innalzano le proprie medie rispetto a quelle tenute per più di metà stagione, dunque abbastanza consolidate, la risposta si avvicina sempre di più al NO.

Non è che un nuovo innesto porti automaticamente più rimbalzi, anche perché se li prende lui gli altri ne prenderanno qualcuno in meno. Ma con le caratteristiche giuste (che non vuol dire Jabbar, basta un corpo che porti energia) può essere il valore aggiunto che fa la differenza. Anche per quello che significherebbe in difesa, sempre con le caratteristiche giuste (innanzi tutto di chili, centimetri e propensione difensiva), riuscire a non dover spendere mezza squadra per tappare le falle che i problemi di taglia, o di solidità, o di indole (a seconda di chi si parla) dei lunghi oggi a roster devono combattere regolarmente tutte le domeniche contro ogni avversaria che ci si trova di fronte.

     
   
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2 commenti:

  1. Non capisco perché Lestini non sia da considerare.
    Litigato con lo staff?!??
    Ma, mi domando, ha senso metterlo fuori rosa senza che prima si sia preso un sostituto?
    Certo, il suo rendimento non è stato eccelso, ma centimetri e, soprattutto, chili lui c’è li ha e in un periodo di emergenza come questo anche se in misura ridotta in termini di impiego, farebbe comodo alla causa.

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  2. se è ancora a Siena, e non già altrove, è proprio in attesa che arrivi un altro lungo. e se Cepic non fosse infortunato, magari sarebbe già partito. ma sull'impiego mi pare si preferisca impiegare Ebanks e Vildera stremati, prima di chiamare lui in campo. non senza ragioni, visto com'è andata con Tortona e Casale nei pochi minuti che ha giocato. ma è altrettanto giusto ricordare i 9 costruttivi minuti ad Agrigento, prima partita senza Simonovic. litigato non risulta, ma le valutazioni tecniche mi paiono evidenti, da tempo, e chiare a tutti. così come gli standard di energia e intensità che si sta provando ad affermare. se il ricordo torna alla scelta estiva di farne l'ala forte titolare, sicuramente qualcosa non torna

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