La Mens Sana è ripartita. Il rientro di Perin è coinciso con il ritorno al successo dei biancoverdi. E non può essere un caso. Anche se ancora la squadra deve fare dei passi in avanti per essere quella che coach Vecchi e tutto l’ambiente mensanino vogliono vedere. Non è nemmeno un caso che il Costone abbia faticato 30’ per trovare la quadra e vincere il derby con la Virtus: alla fine è venuta fuori la maggior profondità del roster gialloverde di fronte all’ennesima grande prova, dal punto di vista tecnico-tattico, dei rossoblù.
PLUS
MENS SANA
La
Mens Sana del secondo tempo è una partente decisamente più vicina a quella che
è nelle idee del suo allenatore. Una squadra che corre e aggredisce, martellando
sempre con grande ritmo, sia in attacco che in difesa. L’esordio in un match
ufficiale di Perin ha aiutato e non solo: è un giocatore in grado di leggere
situazioni meglio di chiunque, vedendo giocate e movimenti in grado di mettere
in ritmo tutti i compagni. Insomma, è un bel vedere! Contro Legnaia ne ha
beneficiato soprattutto Nepi, autore di 20 punti e miglior realizzatore di
serata, ma anche Prosek con 16 e Yarbanga con 14 sono arrivati a una doppia
cifra che vuole dire molto. Significa cioè che tutto il sistema di gioco Mens Sana
sta trovando una maggiore e chiara identità.
MINUS
MENS SANA
La
squadra va ancora troppo in sofferenza nei primi tempi delle partite. Il -1 al
20’ contro Legnaia è significativo di un altro incontro in cui la Mens Sana ha fatto
più fatica del previsto nell’approccio alla partita. È un po’ come se le ci
volesse troppo ad aggredire il match rischiando di subire oltre modo il ritmo
degli avversari. Un elemento favorito anche da qualche sbavatura a livello di
attenzione difensiva su cui Vecchi e tutto il suo staff devono lavorare. Perché
la solidità è un valore imprescindibile per competere, necessaria per sopperire
anche a serate in cui il tiro non va.
QUI
COSTONE
In
vetta alla classifica è rimasto da solo il Costone, vittorioso 71-55 nel derby
contro la Virtus e autore di una vera e propria prova di forza. Una partita in
cui la squadra di coach Belletti ha faticato per tutto il primo tempo, venendo
fuori alla distanza sulla spinta della profondità del suo roster e trascinata
da un super Masciarelli, autore di una prova spettacolare al tiro anche nei
momenti di maggiore difficoltà. Quando cioè la Virtus, con la sua zona, aveva
tenuto sotto-ritmo e sottotono il Costone. Poi, una volta preso il vantaggio, gli
ispirati Nannipieri e Matteo Paoli hanno chiuso i conti nel finale di gara dimostrando,
ancora una volta, tutta la potenza di fuoco di una squadra che sta facendo un cammino
di testa importante, seppur priva di Nasello. Quando rientrerà anche lui, il
Costone rischia di diventare una schiacciasassi.
QUI
VIRTUS
L’altra
faccia del derby è una Virtus che esce forse oltremodo ridimensionata dal confronto
con il Costone. Il -16 finale è forse eccessivamente penalizzante per gli
sforzi profusi e per la prestazione corale dei rossoblù. Trascinati da un ispiratissimo
Guerra, sempre più leader della squadra, la squadra di coach Evangelisti ha
fatto sudare le proverbiali sette camicie al Costone. Poi nel finale, la
stanchezza e le rotazioni corte hanno spezzato i sogni di una Virtus che si era
presentata al PalaOrlandi con un Gianoli non in condizioni di forma ottimali e
senza poter schierare Redaelli. Regalare due uomini a questo Costone, di cui
uno è il centro titolare, è forse troppo per poter sperare di strappare due
punti da Montarioso. Ma come detto, il risultato non rende merito a quanto
fatto vedere dalla Virtus che ha dimostrato comunque di avere atteggiamento e qualità
per mettere in difficoltà qualunque tipo di avversario. Costone compreso.
LE
ALTRE
Sono
tornate a vincere Lucca, Empoli e San Miniato ed hanno raggiunto la Virtus al
secondo posto in classifica. 24 punti di Trentin nel successo interno dei
lucchesi su Casale Monferrato; 21 di Sakellariou hanno permesso all’USE di
passare sul parquet di Cecina; 29 le realizzazioni di Mele nel successo di San Miniato
su Arezzo. A livello di individualità però non si può non parlare dei 41 punti
di Kmetic che hanno permesso a Spezia di battere Grantorino seppur con uno
scarto minimo: 87-85. Prosegue infine la striscia positiva di Crocetta: battuta
Genova 83-74.
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