lunedì 23 ottobre 2017

Panico da zero a dieci: gli abbracci, l'aerodinamica, la paura e le esultanze

Fraintendere chi chiede il cambio perché ha mal di gola è un attimo

10 Abbraccio: Quello in cui tutto il palazzo e poi tutti i giocatori di entrambe le squadre hanno voluto stringere Masciarelli prima della partita. Forse un piccolo gesto che potrà poco davanti a una perdita simile, ma molto bello.

9 Due: Come i punti che la Mens Sana si porta via da una partita brutta, a tratti inguardabile. Ma due punti la cui assenza avrebbe avuto adesso un peso particolare, regalando una settimana molto più testa di quanto già lo sia. Due punti sporchi e sudatissimi, ma comunque nella saccoccia della Soundreef e non di Napoli.

8 Spedizione: Per il viaggio ad Amatrice di lunedì. Non un'operazione di marketing ma l'ennesima dimostrazione che attraverso lo sport si possono lanciare dei messaggi importanti. A poco più di un anno dal terremoto che ha devastato la zona, la presenza dei biancoverdi nel nuovo palazzetto dello sport di Amatrice ha il pregio di riportare un'aura di 'normalità' e serenità in una città che ne ha avuta ben poca negli ultimi tempi. Se pensate che sia facile arrivare a un risultato simile vi sbagliate.

Le iniziative belle
7 Marketing epocale: Ammettiamolo, l’idea della Sovrana Pulizia di sponsorizzare gli spazzoloni per pulire il parquet è geniale. Certo lo spazzolone ne perde di aerodinamicità, ma volete mettere le infinite possibilità che si aprono adesso? Per esempio, cosa vieta di offrire spazi pubblicitari sulle porte dei bagni alla Senaspurgo? Sky is the only limit.

Perfezionato nella galleria del vento di Maranello
6 A volte ritornano: Li abbiamo invocati, sono tornati. Per il benessere delle schiene della truppa Siena TV gli sgabelli sono di nuovo al loro posto, ci avete fatto preoccupare guyz.

"Uno sgabello per domarli, uno sgabello per trovarli,
uno sgabello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli"
5 Fiducia: non solo nei propri mezzi ma anche nei propri compagni. Quella che è sembrata proprio a tratti mancare durante la partita, nei momenti più difficili in cui tutti provavano a salvare da soli una nave che stava colando a picco.
  
4 Paura: Quella che sembra attanagliare questa squadra e a cui ha accennato anche Griccioli in sala stampa. Non una scusante ma semmai una preoccupazione in più, perché se oltre agli avversari la Mens Sana deve giocare anche contro i propri fantasmi allora diventa davvero difficile.

3 Fluidità: Ovvero ciò che è mancato totalmente nella prima parte di partita. Quando sia Turner che Ebanks si intestardivano in conclusioni personali. Non è un caso se i momenti migliori sono arrivati quando tutta la squadra ha iniziato a trovare gli spazi e la fiducia giusta per fare male alla difesa di Napoli.

2 Difesa: Ancora una volta la grande assente della serata. E quando a farti male è una delle formazioni che dovrebbe lottare per la salvezza, per di più priva del proprio americano, allora le già tante domande che ci facevamo nelle scorse settimane si moltiplicano.

1 Venti minuti: quelli orribili del primo tempo (e anche un pezzetto del secondo in realtà), in cui la Mens Sana è stata davvero brutta. Dopo una settimana in cui si è continuato a ripetere che il gruppo aveva capito gli errori compiuti a Trapani non era proprio la reazione che ci si aspettava. Prendere ciò che di buono c’è stato nel secondo tempo non può e non deve bastare.

0 Idee che non lo erano e guerre: Prima di tutto un appunto: se crei un’esultanza che capisci solo tu, mentre viene fraintesa da 1500 persone, è abbastanza inutile fare la vittima. Statisticamente (1500 è un numero più grande di 1 mi dicono dalla regia, mi fido della regia) è molto probabile che quella esultanza sia una cagata. Detto questo le guerre di comunicati sono da sempre guerre in cui non c’è niente da guadagnarci e molto da perderci. Anche perché le risposte ai comunicati altrui portano solo più visibilità ai suddetti comunicati. E questa è una regola semplicissima ed evidente che continua a non essere colta.

10 bis In bocca al lupo: Doveroso a Cappelletti, dopo l'operazione della settimana scorsa. La strada è lunga ma Alessandro ha dimostrato di essere un ragazzo che difficilmente si tira indietro quando c'è da lavorare. Vederlo subito dopo l'operazione accanto a Tamberi rende anche l'idea di quanto, nel poco tempo passato assieme, questi due ragazzi quasi coetanei abbiano trovato nelle proprie passate e presenti sfortune un legame su cui fondare un'amicizia. Le parole di Tamberi in quell'ormai famoso post forse hanno spiegato tutto questo meglio di quanto potrei farlo io: "Avevo gli occhi lucidi perché sapevo benissimo cosa stava passando nella sua testa..."
Ti aspettiamo Ale.



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