sabato 30 dicembre 2017

Grazie Roma

Con Rieti era andata come era andata, senza un americano che si è visto non essere uno qualunque, e con Legnano la Mens Sana ha perso una partita non giocata male. Ma al di là di ogni analisi, due gare perse. All'intervallo con la Virtus Roma la Mens Sana sembrava in rotta verso la terza sconfitta consecutiva che avrebbe spaccato la stagione, risucchiandola a tutti gli effetti nella lotta playout e demolendo sul piano dei risultati il lavoro tecnico imbastito. Il ribaltone (102-88) di un secondo tempo giocato con l'autorità di chi sta bene, e non con la pressione di chi ha le spalle al muro, è l'urlo liberatorio che si aggiunge al gusto speciale che hanno sempre i successi contro una rivale storica come la Virtus Roma. Nei numeri sembra la solita vittoria "tantissimi a tanti", e forse in un certo senso lo è, ma il modo in cui è andata racconta che c'è anche altro. Anche su cui ontinuare a costruire.

IL GIOCATORE
Devin Ebanks, da lustrarsi gli occhi. Più punti li aveva fatti solo con Cagliari, e non era andata bene. Ne ha segnati 33 con 17 tiri, di cui 13 segnati, con 6 falli subiti e 4 assist, e per una sera chi se ne importa per i soli due rimbalzi, e se qualche recupero sulle triple avversarie è arrivato con un decimo di ritardo. Ma il campo lo ha corso. E con la palla in mano ha disegnato basket. Talento. Giochi da tre punti. Il 77% da due non lo aveva mai fatto. Il 75% da tre neanche. I 4 assist neppure. Lo hanno messo in partita le due triple nel primo quarto contro la zona della Virtus, e già i 15 punti con 6/9 al tiro a metà partita annunciavano una partita non male. Ma il meglio è arrivato da trascinatore del terzo quarto da 31 punti di squadra di cui 13 suoi con 5/5 al tiro. Bechi ne ha provate diverse, "la uomo, la zona, quattro marcature diverse" ha detto in sala stampa. Senza risultati, se non quelli che dagli spazi creati da Ebanks hanno poi goduto anche tutti gli altri. 
     
IL MOMENTO DECISIVO
Quando la Mens Sana ha rimesso la testa avanti a metà del terzo periodo. Già rientrata dal -10 di inizio secondo tempo, la Mens Sana si era ritrovata di nuovo a due possessi di distanza sul 60-64 della tripla di Maresca al 25'28". Turner in panchina, dentro Casella al suo posto. E la Mens Sana ha messo l'11-0 che, dopo diversi tentativi, ha girato l'inerzia della partita. Tre su tre ai liberi proprio di Casella, poi un errore da fuori di Landi, un canestro più fallo di Ebanks per mettere la testa avanti, un altro errore da fuori di Thomas, il 2/2 dalla lunetta di Saccaggi e dopo una persa di Roberts ancora Ebanks con la tripla, per il 71-64 a 2'15" dalla fine del terzo quarto. Poi c'è stato bisogno di vincerla più avanti, ma è qui che la partita è girata.
           

LA STATISTICA
Sul 46-56 poco dopo l'inizio del secondo tempo Roma aveva 16/21 da due e 5/9 da tre con sole 4 palle perse, sull'onda di un secondo quarto da 31 punti con un eloquente 12/14 dal campo, di cui 10/10 da due punti. Dei 51 punti subiti al riposo, 33 venivano dagli americani di Roma, che in coppia avevano segnato 12 tiri su 15. Ma dove può andare la Mens Sana se difende così? A picco. Da lì in poi la Mens Sana ha concesso 14 punti con 4/12 al tiro e 5 perse nel resto del terzo periodo, e in tutto da lì a fine partita 4/12 da due, 5/12 da tre e 8 perse. Due partite opposte. Poi a vederla nel complesso resta la solita gara in cui la Mens Sana ha bisogno di una serata da un centinaio di punti e col 47% da tre perché comunque ne ha subiti 88 (e il 48% da tre, e pensare che si sfidavano le due squadre del girone che segnavano meno triple e con le peggiori percentuali). La Mens Sana è passata da un primo tempo comunque offensivamente non male da 43 punti con il 58% da due (14/24), il 30% da tre (3/10) e 6/8 ai liberi a una ripresa da 59 punti con il 70.6% da due (12/17), il 67% da tre (6/9) e 17/18 ai liberi. Per dire che l'attacco del secondo tempo è stato notevole. Ma quello che è rimasto non è stata l'impressione di averla vinta col tiro a segno, bensì con l'energia: senza un minimo di serietà nella propria metà campo, quella che c'è stata nella ripresa, sarebbe stato inutile.
   
LA CHIAVE
La Mens Sana ha saputo compensare la peggior prestazione stagionale di Turner (fino a 40" dalla fine era 1/9) con la migliore dell'anno di (quasi) tre giocatori: sono il massimo in stagione i 19 di Saccaggi (peraltro tutti in una ripresa da 5/7 al tiro con 3 bombe e 6/6 ai liberi dopo la virgola a metà partita), i 16 di Vildera (alla terza gara casalinga di fila oltre la doppia cifra) e solo per un soffio non lo sono i 18 di Sandri (che ne aveva fatti 19 a Reggio Calabria, e che comunque nelle ultime cinque gare a 15.6 punti di media non è mai sceso sotto la doppia cifra). Messe insieme sono circostanze al di fuori dell'ordinario, ma prese singolarmente non sono prove così episodiche: se non si può parlare di continuità (almeno non per tutti), sicuramente è aumentata la frequenza di certe prestazioni. A margine: Simonovic conferma il trend dell'alternanza tra una partita positiva e una negativa, e per esser sicuro che si capisse quale fosse delle due si è portato avanti con due falli nei primi 3' in campo e 5 nei 10' giocati totali. Peccato per gli scout di Phoenix, Cleveland e Utah venuti a vederlo. Ma va detto che alla seconda partita con Vildera titolare, per la seconda volta l'approccio alla partita di squadra è stato positivo.
    

LA DICHIARAZIONE
Matteo Mecacci, coach della Mens Sana: "Una partita dai due volti. Siamo partiti bene all'inizio poi complice la zona di Roma che ha rallentato il nostro ritmo abbiamo avuto un passaggio a vuoto: nel secondo quarto sono saltati diversi equilibri, perché quando Roma ha cominciato ad attaccare meglio abbiamo opposto una resistenza molto blanda e lasciato un paio di layup facili, più c'è stata l'uscita di Borsato il cui problema potrebbe essere serio. Nel terzo quarto abbiamo avuto la reazione per vincerla di forza, e questa è stata la notizia lieta. Abbiamo preso fiducia in attacco, e la percentuale ad tre è frutto di tiri costruiti, presi in ritmo, con circolazione ma anche con personalità, come quella dei tre tiri di Saccaggi che hanno spaccato la partita. Negli spogliatoi tra primo e secondo tempo? Da uomini ci siamo guardati nelle palle degli occhi e ai miei giocatori ho chiesto se quello era il basket che era in grado di offrire una squadra che sicuramente non sarà ricordata per la difesa almeno gradirei che lo fosse per volontà e voglia". 

LE ALTRE
A -2 dalla zona playoff, la Mens Sana porta a quattro i punti di vantaggio sulle ultime quattro squadre in classifica, tutte sconfitte. Se il successo di Biella (20) su Napoli (4) non era quotato, il flop di giornata è quello di Eurobasket (8) sconfitta in casa da Rieti (14), ma oltre alla Virtus caduta a Siena si è fermata anche Treviglio (8), anche qui secondo pronostico a Scafati (16). Da segnalare il largo successo di Reggio Calabria (14) con Agrigento (16) e i successi esterni a Latina (14) e Cagliari (14) con cui Trapani (20) e Tortona (18) tengono il passo del vertice. E sul campo di Tortona (Voghera) comincerà il 2018 della Mens Sana, contro una squadra che viene da quattro vittorie consecutive.







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