mercoledì 27 maggio 2015

Succedeva oggi. "Non è finita finché non è finita"

Oggi, 27 maggio, un anno fa, la Mens Sana chiudeva 3-2 la serie con Reggio Emilia dopo essersi trovata sotto 1-2 e aver sfiorato l'eliminazione. E' stato uno dei momenti di svolta che ha permesso di dare un finale da film (peccato che il lieto fine al cinema non vada più di moda) a una stagione comunque già speciale fin lì.

Il libro sulla scorsa stagione ha saputo alzare il velo su tante storie nella storia, anche in quel quarto di finale con Reggio Emilia. Quella che già sulla carta era una sfida molto più difficile di un normale "seconda contro settima" (perché Reggio, allora come oggi, continua a valere di più di quanto fa vedere in campo) si appesantiva di ulteriori temi.

C'era stato l'arresto di Minucci, il momento di picco dell'inchiesta che travolgeva la società e i suoi membri. Subito dopo c'era stata la sfida alla Milano dei mille ex, non esattamente un appuntamento stabilizzante. E poi nove giorni di pausa per pensare a tutto questo, più che ai playoff. Poi c'era stato l'episodio dello sciopero in allenamento (rientrato) per questioni di stipendi, e perdere gara-uno diventa quasi logico. Gara-due, simile, è invece vinta. Gara-tre, persa a Reggio, pare apparecchiare tutto perché gara-4 sia l'ultima partita della storia della Mens Sana Basket. Che poi però quell'ultima partita riesce giorno per giorno a rimandarla di più di un mese.
 
I metodi prepartita di Crespi (voce narrante di tanti aneddoti, per questo di lui sappiamo più che di altri), il discorso di Hunter alla squadra prima di gara-4. Le lacrime. L'esultanza, alla fine. Dopo essere stati sotto di 10 a metà terzo quarto, quando poi un fallo su tiro da tre con tecnico a Silins hanno riaperto la partita. Poi i liberi Green, la giornata da 29 punti (con 6 triple) di Haynes, i canestri di Nelson. E poi gara-cinque a Siena, con Haynes a sigillare il finale. Le parole non rendono l'idea. Ricercare qualche video, già un po' meglio.
 
E' vero che la Mens Sana c'era anche 20-25 anni fa, e su questo blog è sempre un piacere tornare a quel basket e a quei tempi, quando ci sta bene. E' vero che la Mens Sana c'era anche 50 anni fa, e qui purtroppo non essere stati testimoni oculari penalizza il racconto e alimenta l'invidia. La Mens Sana è anche quello. Ma è anche quello che è successo più di recente, senza che evocarlo significhi dimenticare le radici. Se negli occhi c'è ancora la storia recente è perché è parte del patrimonio immateriale del popolo mensanino. Perché sia parte anche del patrimonio materiale, a questo punto, se ne parla tra una settimana esatta, per l'asta dei trofei del 3 giugno.

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