Vincendo di misura a Pontedera (50-85) la Virtus ha festeggiato con due giornate di anticipo la promozione nella Serie C Gold della prossima stagione. C'è bisogno di orientarsi tra C Gold, Silver, riforme e nuove strane denominazioni, ma facendola breve si tratta della nuova quarta serie dell'ordinamento cestistico (anche se dopo un A2 quest'anno era a 32 squadre e una B che era a 64, più che alla vecchia B2 assomiglia alla vecchia C1). Ma la stagione non è finita qui, perché la Virtus da qui in poi sarà nel mazzo delle squadre che giocano per fare il doppio salto per salire in Serie B.
La Virtus di coach Francesco Braccagni ha vinto 16 delle 20 partite di campionato giocate fin qui, nello stesso girone di Serie C Silver del Costone. Un'esibizione di superiorità figlia anche di un organico di valore, da Gerlando Imbrò a Gianmarco Olleia, da Simone Lenardon a Francesco Bonelli, da Ferdinando Nasello a Federico Bianchi. Dopo la dolorosa rinuncia alla Dnb (ex B2) del luglio 2013 per ripartire dalla C Regionale (ex C2), è la seconda promozione dei rossoblù.
In un campionato senza retrocessioni, utile a stabilire chi farà la C Gold (C1) e la C Silver (C2) dell'anno prossimo, la Virtus ha già una sentenza a inizio febbraio, ma da qui in poi la stagione prosegue. Le prime quattro del suo girone assieme alle prime quattro dell'altro girone toscano di C Silver formeranno un gruppo di 8 squadre, tutte già sicure di fare l'anno prossimo la C Gold. Le prime due di questa seconda fase accederanno a una terza fase con in palio la Serie B.
Nella terza fase, sarà promosso in B chi vincerà dopo sei giornate un girone all'italiana con le formazioni qualificate da Sardegna, Marche e Liguria/Umbria. Chi arriverà secondo spareggerà con un'altra seconda per un altro posto in B. Lunghissima, un miraggio. Ma la Virtus è la stessa che l'anno scorso è arrivata seconda ai playoff di C1 mancando la promozione in B solo per una questione di differenza punti.
Dopo l'autoretrocessione di due anni e mezzo fa, è naturale chiedersi come si pone la Virtus nei confronti di una categoria superiore. La gestione di quest'anno, secondo quanto risulta, è stata positiva dal punto di vista economico, lontani dalle sofferenze di bilancio del passato. I costi di una C Gold non sono molto diversi: l'unica voce più ostica sarà il raddoppio dei parametri, ma non tocca più di tanto la Virtus che ha soprattutto giocatori propri. Discorso molto diverso per un eventuale salto in B, ma è prematuro parlarne. Se succederà, ci si penserà. Coltivare il sogno non costa niente. Con la leggerezza di aver già raggiunto l'obiettivo minimo stagionale.
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