C'era anche Tommaso Marino, quel 27 giugno 2014, a versare lacrime uno sulla spalla dell'altro su quello spicchio di parquet davanti alla panchina della Mens Sana, alla fine di gara-7 con Milano, in un caso singolare di invasione di campo commossa (anche) di chi la finale l'ha persa. Perché sembrava la fine di una storia: fu "solo" (…) la fine di una società, perché per estinguere un popolo ci vuole ben altro. Un anno dopo Tommaso Marino c'era su un altro parquet, quello di Forlì, per festeggiare la promozione che al primo colpo dopo la ripartenza riportava la Mens Sana dalla quarta serie all'A2. Quando ha potuto, la Mens Sana l'ha seguita di persona, quando non ha potuto, lo ha fatto diversamente. Non solo perché è la squadra in cui è cresciuto, ma perché è la sua passione (una delle tante passioni). Dopo l'annuncio della sua firma biennale in biancoverde, adesso potrà seguirla di persona, tutti i giorni.
sabato 9 giugno 2018
venerdì 8 giugno 2018
#cheaccademy Finals a Montecatini e Bassano, il canto del cigno dell’Academy
«Cosa resterà di questi anni ’80? Afferrati e già scivolati via». Così cantava Raffaele Riefoli, al secono Raf, nella sua hit del 1989. Una colonna sonora che si presta, seppur con la dovuta traslazione temporale ai giorni nostri, alla Mens Sana Basketball Academy. Progetto di riconosciuta qualità, funzionale e indispensabile quando c’è stato da far ripartire il settore giovanile di Viale Sclavo un anno dopo il fallimento della vecchia società nel 2014 e che oggi, dopo tre anni senza pace, si trova al suo canto del cigno, visto che è già stato comunicato un cambio nel modo in cui dalla prossima stagione sarà pensato il settore giovanile stesso. Il progetto si conclude con due finali nazionali, per Under 18 e Under 16, in programma a Montecatini Terme e Bassano del Grappa. Nota curiosa: entrambe le squadre sono allenate da Michele Catalani, responsabile tecnico dell’Academy, anche lui alle prese con un discreto tour de force nelle prossime settimane. Di commiato?
lunedì 4 giugno 2018
Birtus
La cultura sportiva e di basket di cui si è capaci a Siena - anche lontani dalle vacche grasse - è un patrimonio unico, la parte sana del movimento in mezzo a troppe telenovele pelose, patrimonio di cui colpevolmente si parla troppo poco ma per cui parlano i fatti, e la storia. L'immagine della capacità di fare pallacanestro in città è nelle varie e diverse declinazioni di cui questa capacità ha saputo vestirsi. Non un ceppo con tre derivazioni, ma la possibilità di vedere all'opera dal punto di vista tecnico e nel tessuto sociale tre diverse scuole di basket, forse comunicanti ma non dipendenti, non legate da una gerarchia piramidale ma dalla consapevolezza ognuno della propria dimensione.
Non è per una santificazione fin troppo facile e banale nelle ore del trionfo, perché lo stesso si poteva dire e si è detto un anno fa dopo la retrocessione, ma in questo ecosistema unico la Virtus è l'immagine di una realtà che storicamente sa vivere le proprie peculiarità con dignità e autosufficienza, non per differenza rispetto ad altre società di altro livello ma con la propria identità, non di rimessa ma con le proprie idee, possibilmente senza eccessi di ortodossia da repubblica autonoma in cui rinchiudersi ma sempre forte della scelta di una propria strada, rispondendo col buon senso alle ammalianti sirene di grandeur che ogni tanto ritornano. Una strada che in queste ore ha portato la società di don Perucatti ieri, e di Fabio Bruttini oggi, a festeggiare la promozione in terza serie, la Serie B.
Non è per una santificazione fin troppo facile e banale nelle ore del trionfo, perché lo stesso si poteva dire e si è detto un anno fa dopo la retrocessione, ma in questo ecosistema unico la Virtus è l'immagine di una realtà che storicamente sa vivere le proprie peculiarità con dignità e autosufficienza, non per differenza rispetto ad altre società di altro livello ma con la propria identità, non di rimessa ma con le proprie idee, possibilmente senza eccessi di ortodossia da repubblica autonoma in cui rinchiudersi ma sempre forte della scelta di una propria strada, rispondendo col buon senso alle ammalianti sirene di grandeur che ogni tanto ritornano. Una strada che in queste ore ha portato la società di don Perucatti ieri, e di Fabio Bruttini oggi, a festeggiare la promozione in terza serie, la Serie B.
sabato 26 maggio 2018
#cheaccademy Under 16, Mens Sana alle finali nazionali
Un altro importante traguardo. E' quello raggiunto dalla Mens Sana Basketball Academy che, dopo l’Under 18 Eccellenza, piazza un’altra sua squadra alle finali nazionale di categoria: l'Under 16 guidata da coach Michele Catalani. I biancoverdi, dopo i tre incontri dell’interzona di Morciano di Romagna, hanno staccato il pass per l’atto conclusivo della stagione, in programma a Bassano del Grappa dal 18 al 24 giugno.
giovedì 24 maggio 2018
Come on baby, light my fire
Paolo Moretti ha il fuoco. Paolo Moretti è fuoco.
Il fuoco della passione. Dell'agonismo. Della sfida. Della competizione. Del confronto.
Il fuoco riscalda (con l'emozione, prima che con la ragione, il calore vince la rassegnazione).
Il fuoco si diffonde come un contagio (l'agitazione delle molecole si propaga, vincendo l'apatia).
Il fuoco non accende solamente, infiamma (quanta voglia di tornare a infiammarsi).
Il fuoco brucia chi - per ignoranza, incapacità o presunzione - non lo sa trattare. Ma avere un fuoco per provare a spegnerlo è stupido, avere un fuoco e sentirsi in difficoltà nel gestirlo vuol dire aver sbagliato. Il fuoco non è freddo, e neanche tiepido. Il fuoco non è buio e neanche toni di grigio. Paolo Moretti non è uno che passa di qui per essere insignificante. "Paolino il caldo". "Il caldo" si è capito perché. "Paolino" perché a Siena è di casa.
Il fuoco della passione. Dell'agonismo. Della sfida. Della competizione. Del confronto.
Il fuoco riscalda (con l'emozione, prima che con la ragione, il calore vince la rassegnazione).
Il fuoco si diffonde come un contagio (l'agitazione delle molecole si propaga, vincendo l'apatia).
Il fuoco non accende solamente, infiamma (quanta voglia di tornare a infiammarsi).
Il fuoco brucia chi - per ignoranza, incapacità o presunzione - non lo sa trattare. Ma avere un fuoco per provare a spegnerlo è stupido, avere un fuoco e sentirsi in difficoltà nel gestirlo vuol dire aver sbagliato. Il fuoco non è freddo, e neanche tiepido. Il fuoco non è buio e neanche toni di grigio. Paolo Moretti non è uno che passa di qui per essere insignificante. "Paolino il caldo". "Il caldo" si è capito perché. "Paolino" perché a Siena è di casa.
sabato 19 maggio 2018
#cheaccademy Under 13 e la ‘dinasty’ Cappelletti prima del gran finale
La stagione della Mens Sana Basketball Academy si sta dirigendo a grandi passi verso la voltata finale. La settimana prossima l’Under 16 campione di Toscana affronterà il concentramento con l’obiettivo di staccare il pass per le finali nazionali. A giugno i fari saranno puntati sugli Under 18. Intanto passiamo in rassegna l’unica squadra che ancora era sfuggita al nostro scanner: l’Under 13.
mercoledì 16 maggio 2018
Con franchezza
Era il 2 giugno 2004, la Mens Sana di Recalcati vinceva gara-2 di finale scudetto in casa della Fortitudo con 26 punti di Bootsy Thornton. Lo stesso giorno a Milano 500 tifosi si trovarono dal sindaco per protestare contro la possibile scomparsa dell'Olimpia. All'indomani sulla Gazzetta dello Sport uscì un appello a 10 imprenditori, per evitarla. A quell'appello risposero, in particolare, Moratti, Galliani e Armani, che dopo quattro anni da sponsor è diventato proprietario, dandole un futuro tra le prime 16 d'Europa.
Era lunedì 8 febbraio 2016 quando il cda della Mens Sana si dimise in blocco, insieme al presidente della Polisportiva proprietaria. Certo fu per le responsabilità amministrative di fronte al rovinoso fallimento verso cui si stava crollando, ma quella mossa shock seppe produrre in città una reazione che ha portato a un caso più unico che raro nella storia dello sport e d'Italia di una società salvata dalla sua gente. E' evidente che imprenditori come quelli che hanno salvato Milano non sono ovunque, ma un allarme dato in tempo vale la salvezza.
Due premesse, per arrivare alla domanda a cuore aperto all'attuale proprietà della Mens Sana: ce la facciamo? A Filippo Macchi, che è la persona attorno a cui ruota tutto: Filippo, ce la facciamo? A Massimo Macchi, che alla sua carriera di top manager non aveva certo bisogno di aggiungere la presidenza della Mens Sana, e in questo tutti hanno letto una garanzia: Massimo, ce la facciamo?
Era lunedì 8 febbraio 2016 quando il cda della Mens Sana si dimise in blocco, insieme al presidente della Polisportiva proprietaria. Certo fu per le responsabilità amministrative di fronte al rovinoso fallimento verso cui si stava crollando, ma quella mossa shock seppe produrre in città una reazione che ha portato a un caso più unico che raro nella storia dello sport e d'Italia di una società salvata dalla sua gente. E' evidente che imprenditori come quelli che hanno salvato Milano non sono ovunque, ma un allarme dato in tempo vale la salvezza.
Due premesse, per arrivare alla domanda a cuore aperto all'attuale proprietà della Mens Sana: ce la facciamo? A Filippo Macchi, che è la persona attorno a cui ruota tutto: Filippo, ce la facciamo? A Massimo Macchi, che alla sua carriera di top manager non aveva certo bisogno di aggiungere la presidenza della Mens Sana, e in questo tutti hanno letto una garanzia: Massimo, ce la facciamo?
sabato 12 maggio 2018
#cheaccademy Under 18 alle Finals. Fari su Misljenovic
È la notizia della settimana. E anche quella che più entusiasma gli ambienti mensanini. L’Under 18 Eccellenza ha staccato il pass per le finali nazionali in programma a Montecatini Terme dal 10 al 16 giugno. Un obiettivo importante, non scontato e prestigioso per l’Academy, ottenuto dopo il successo casalingo contro Avellino 86-77. Una vittoria che ha permesso ai ragazzi guidati da coach Michele Catalani di raggiungere e superare proprio gli irpini in vetta alla graduatoria di questa fase interregionale, dopo aver ribaltato il passivo dell’andata ad Avellino (-7).
venerdì 4 maggio 2018
#cheaccademy Crema Catalani
di
Unknown
A supporto di tutte le tesi sul basket ideale, i settori giovanili rappresentano ciò da cui ripartire.
La base su cui fondare i progetti futuri di tutte le Società, ad ogni livello, ma soprattutto per chi fa pallacanestro di primo livello.
I settori giovanili sono un importante elemento del tessuto sociale sportivo, sono anche numeri, quote associative, rifugio delle ambizioni di genitori realisti e/o ambiziosi.
Ma sono anche giocatori del futuro, investimento per produrre in casa propria la "materia prima" con cui andare avanti in futuro.
Un micro (o macro) cosmo che rappresenta qualcosa si difficile da organizzare, pianificare, gestire, condurre all'obiettivo (qualsiasi esso sia).
Ma sono anche giocatori del futuro, investimento per produrre in casa propria la "materia prima" con cui andare avanti in futuro.
Un micro (o macro) cosmo che rappresenta qualcosa si difficile da organizzare, pianificare, gestire, condurre all'obiettivo (qualsiasi esso sia).
martedì 1 maggio 2018
St.Sal.Stats: L'ultima volta fuori dai playoff di A2 per due anni di fila, poi...
Due stagioni consecutive di serie A2 andate in archivio senza una coda
di playoff e playout. Per ritrovare qualcosa di simile occorre rispolverare gli
annali perché si torna parecchio indietro nel tempo…
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