mercoledì 1 luglio 2015

Aspettando il budget

Non c'è un tempo definito, un ultimatum, un appuntamento decisivo: ogni giorno è quello buono per il nuovo sponsor principale della Mens Sana. Ma presumibilmente almeno questa settimana potrebbe passare senza aggiornamenti, e la prossima - anche se ancora non ci fossero, ed è uno scenario al momento possibile - si dovranno comunque tirare le somme. E, con quello che c'è, rifarsi da una parte con la squadra per l'A2. Basterebbe? E quali sono gli scenari ancora aperti?

Senza voler fare gli streghi, o quelli che sanno ma non possono dire, o che non sanno però millantano, secondo quanto risulta sono almeno due-tre le piste aperte per lo sponsor principale della prossima stagione. O meglio, con tutti si sta ragionando su un percorso pluriennale.

Uno, è noto, è Gecom: ha l'opzione per restare come primo sponsor, ma Piero Ricci nella conferenza stampa di presentazione della presidenza Marruganti disse che i dubbi sul rilancio nascerebbero dallo scarso riscontro sul territorio dopo il primo anno di sponsorizzazione, pur non essendo noto cosa Gecom avesse come obiettivo. L'ultima è che questo riscontro (quale? boh) potrebbe anche arrivare in questi giorni, e allora ci starebbe il rilancio. Ma ragionando su scenari sconosciuti se non a pochi "eletti", potrebbe essere anche solo una chiacchiera finché non si materializzerà.

Un altro dei tavoli su cui sicuramente si sta giocando è quello di Dpi, lo sponsor dei diamanti arrivato ad aprile per finire la stagione come quarto marchio sulla maglia, ma con margini e mai celate potenzialità di crescita. Quando matureranno una risposta ai contatti, la faranno sapere. Anche qui, finché non si materializzerà, si parla di poco. Quali siano le altre alternative, quante e chi, al momento non è dato sapere, e fino al raggiungimento di risultati è difficile capire quanta credibilità dare a queste piste.

Ora, la base per ogni tipo di ragionamento è dare per assodato che si riparta come minimo dal budget della scorsa stagione. Perché Gecom potrebbe restare anche non come primo sponsor. Perché Dpi - non tutti lo sanno - resterà comunque come sponsor, anche se non fosse il primo: con una cifra molto superiore rispetto alla decina di migliaia di euro circa per gli ultimi due mesi dell'anno scorso, ma che allo stato attuale non fa la differenza. A meno di salire di status... Poi c'è Conad, e la presenza fissa del direttore generale Fiorella Bianchi alle partite a fianco di Ricci, oltre a quella di un appassionato riconosciuto come Duccio Carapelli nel consiglio della nuova società, trasmettono ottimismo sulla prosecuzione del rapporto, pur senza dare niente per scontato.

Poi ci sono gli abbonati, e se anche i numeri fossero leggermente inferiori (ma poi perché?) agli incredibili duemila dell'anno scorso, un ritocchino sul prezzo rispetto all'anno scorso farebbe salire la cifra. A patto che sia servita la lezione dei playoff e sia solo un ritocchino (giustificato dal salto di categoria) al prezzo simbolico volutamente basso della scorsa stagione, altrimenti scappano di nuovo tutti... Poi c'è la cartellonistica, per dire, e anche qui si può fare solo meglio rispetto ad alcune scelte non di successo dell'anno scorso. Certo che dipende molto dal primo sponsor, e i conti in tasca ad altri si fanno male senza conoscere tutto... Ma con tutto questo non si superano i 750mila euro di budget totale dell'anno scorso?

Bastano per fare l'A2? Il sogno era raddoppiare. Ma se costretti a guardare il minimo sindacale, un A2 per salvarsi si può fare con 800mila euro solo per la prima squadra. L'anno scorso erano 750mila tutto compreso, tutto. Quindi non si è lontani, ma non è neanche già fatta. E comunque per una stagione di sofferenze. Basta saperlo prima

Ci si è mossi nei tempi giusti? E poi si scontano alcune difficoltà strutturali, non solo per il fatto che a oggi la nuova società è soprattutto un involucro, e per tante cose resta molto legata alla Polisportiva. I canali alla ricerca degli sponsor sono non meno di un paio, e poi finisce che le soluzioni vengano da un'altra parte ancora diversa (l'anno scorso furono i rapporti personali di Piero Ricci, perché Gecom e Conad nascono così). Evidente quanto sarebbe preziosa una figura che si occupi, con la serietà che serve, solamente di reperimento risorse, allo stesso modo in cui in società (per esempio nell'ambito tecnico) ci sono altre figure di chiara competenza a cui si è giustamente deciso di affidarsi: la Mens Sana è un nome importantissimo da proporre.

Fin qui gli scenari, e anche un po' di mondi ideali, per quanto realizzabili. Senza dimenticare che venti anni fa la Mens Sana viveva in Serie A stagioni cominciate senza sponsor, e senza avere alle spalle compagini societarie particolarmente solide. Non sono stati anni facili, ma è possibile che si passi anche da questo: da qualche parte succede, è il mondo reale. Ma è naturale che Siena tenda e ambisca per sua natura sempre a qualcosa di meglio.

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