lunedì 6 maggio 2024

Virtus, finisce qui: con Pavia lo specchio dell'annata. Si riparte dal nuovo allenatore

La stagione della Virtus è terminata a Pavia. Decisiva la sconfitta in gara-3, terminata 86-73 per i lombardi, che ha chiuso i giochi e la serie. Un epilogo da accettare e su cui riflettere, al pari della stagione appena conclusa, per capire cosa è andato e da chi ripartire, così come individuare ciò che va cambiato per ripartire il prossimo anno.

La bella con Pavia è stata per certi versi lo specchio dell’annata rossoblù. Con la Virtus che ha alzato la propria asticella cercando di competere con realtà e avversari che avevano sicuramente più esperienza e vissuto in questa nuova categoria. Lo ha fatto affidandosi, per la prima volta dopo tanti anni, ad un roster composto per metà da un nutrito gruppo di giocatori arrivati da fuori e non solamente costruiti nella propria cantera. Seppur questa fosse degnamente rappresentata dai vari Olleia, Bartoletti, Calvellini, Berardi e Costantini.

Il 50:50 ha funzionato? Sì e no. Perché tutta la stagione è andata avanti a corrente alternata. Così come lo è stata la serie persa con Pavia: gara-1 da dimenticare, gara-2 da incorniciare e la bella “bella” solo per metà, con la spallata decisiva dei lombardi arrivata nella seconda metà di partita a far partire il tempo dei titoli di coda sulla stagione rossoblù.

Se si guarda alla globalità della stagione virtussina, infatti, non si può notare come questa abbia vissuto di momenti ed emozioni diverse. Dalla lotta per il primato contro la quotata Cecina, ai tonfi interni e inaspettati che, specie per qualche scontro diretto, ha messo in salita il cammino in play-in Gold. Anche lì, dopo una partenza gagliarda, i 3 ko di fila a cavallo del divorzio da coach Lasi e poi la nuova rincorsa verso i playoff chiusi però al primo turno.

Tanti troppi elementi di segno opposto da mettere sul piatto della bilancia per orientare la bussola in ottica di ripartenza. Ci sarà tempo e modo per analizzare gli scenari futuri di via Vivaldi. Così come di approfondire il profilo, le credenziali e il progetto tecnico del nuovo allenatore, Marco Evangelisti, vecchia conoscenza sul campo (tra i protagonisti della coppa Italia vinta nel 2008) e coach in rampa di lancio tra i più quotati della categoria.

Intanto però va dato il voto alla stagione: 6 e mezzo. Perché nonostante tutto non si può dire che sia stata un’annata negativa, anzi. L’esplosione di Calvellini, per esempio, non è passata inosservata. Così come la responsabilizzazione di Bartoletti in cabina di regia, anche lui però non esente da situazioni in cui il rendimento è calato. Più in generale però è che una squadra con Diminic, Bolis, Laffitte, Dal Maso e Lombardo potesse e dovesse dare di più. Questa è l’impressione che non fa decollare il giudizio sull’annata rossoblù. Si ha la forte sensazione che l’annata della Virtus se ne va in archivio con tanto potenziale inespresso. E questo è un peccato. O, come dicevamo, uno spunto di riflessione per orientare la stagione che verrà.

 

IL TABELLINO

Pavia-Virtus 86-73 
(25-20; 42-34; 66-52)

PAVIA: Banin, Ferri 3, Apuzzo 7, Stonkus 6, Hidalgo 16, Invernizzi, Spatti 17, Gravaghi 27, Ferretti 10, Pesenato, Ciocca. All. Cristelli. 

STOSA VIRTUS: Berardi 2, Bolis 7, Bartoletti 16, Dal Maso 11, Laffitte 2, Olleia 9, Costantini 4, Calvellini 2, Diminic 19, Lombardo 1. All. Ceccarelli/Braccagni


Andrea Frullanti


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