venerdì 31 ottobre 2014

Tornando al basket, in campo il meglio del girone

Dopo tante chiacchiere su tutto il resto, è un peccato non parlare anche un po’ di basket, perché è anche la settimana giusta per farlo: sabato la Mens Sana trova la squadra a lei più vicina dopo un mese di Serie B (al netto dei due turni di riposo già osservati da Bottegone), ovvero la Robur et Fides Varese seconda in classifica con quattro vittorie su cinque partite. Fingendo per un attimo che la stagione non sia ancora lunga, in campo ci sarà il meglio della categoria, o la principale sfidante della Mens Sana.

Servirebbero altri parametri per dire se sia la sfida tra il miglior attacco e la miglior difesa, di certo è l’incrocio tra la squadra che segna più punti (Varese, 78.2) e quella che ne subisce meno (Siena, 49.6). Sembra strano, ma quasi sempre in questi casi è decisivo giocarsela bene non sul proprio terreno ma su quello avversario: subire pochi punti per la Robur et Fides (sono 69.8 di media), segnarne molti per la Mens Sana (sono 71.4 di media).

giovedì 30 ottobre 2014

Mens Sana e trasferte negate, il ruolo delle istituzioni (sportive)

I problemi delle trasferte della Mens Sana sono un problema di tutto il movimento. Quantomeno della categoria, della Lega Pallacanestro. E comunque non solo di Siena.

Il motivo non è quello (da me rigettato a suo tempo) dell'"arriva la Mens Sana e mette alla berlina tutte le lacune" di tante realtà che secondo me invece sono da stimare, per la dignità e passione con cui rendono più forte la base del movimento, al di là dei loro mezzi. E' un problema di tutto il movimento, piuttosto, perché è un'occasione persa di tutto il movimento.

A parlare non è il mio/nostro solito inguaribile ed endemico Siena-centrismo (mai smentito). L'occasione persa è quella di non cavalcare, ma anzi veder mortificato, l'entusiasmo di una piazza storica in un anno molto particolare della sua vita, che ha tutto per essere (non per presunzione, ma per visibilità acquisita nell'ultimo decennio) la realtà copertina di un mondo che per insindacabili problemi di numeri, fatica a dare copertine alla devotion quotidiana di un basket diverso.

Grazie all'allegra transumanza bisettimanale di un popolo che ha deciso di vivere un anno del genere come una festa, quei numeri Siena li ha. Ma si scopre che paradossalmente sono il suo problema.

mercoledì 29 ottobre 2014

L'elefante nel negozio di cristallo: il precedente Fortitudo

Se la situazione delle trasferte vietate alla Mens Sana in Serie B2 vi sembra anomala, ci sono i precedenti storici a darvi ragione. Se sbaglio mi corriggerete (a proposito, i commenti sono aperti, sentitevi liberi di usarli!) ma l'unica situazione conosciuta di tifo di massa nelle minors è quella della Fortitudo, altra realtà che muove numeri molto molto importanti non solo per la categoria. Ho attinto alla memoria degli amici bolognesi Bruno Trebbi ed Enrico Faggiano, che ringrazio.

Ci dicono che solo in due casi alla tifoseria della Fortitudo sono state imposte restrizioni di qualsiasi tipo alle trasferte, entrambe nel 2012. E qui è già un dato interessante, perché su quattro trasferte finora la casistica della Mens Sana è già almeno altrettanto ricca: gli agenti in tenuta anti-sommossa (con carica) a Piombino, la pace assoluta a Mortara, e le due trasferte "attenzionate" dal Ministero degli Interni, quella "salvata" a Montecatini e quella saltata a Varese, a seconda dell'ultima parola delle autorità locali. Questa unicità, rispetto all'unico precedente, credo sia il nodo della questione.

martedì 28 ottobre 2014

Parte la Nba. Con questi ex mensanini

Oggi tocca a qualcosa di un po' più leggero. Parte la Nba e ha senso andare a vedere dove sono gli ex mensanini. Anche se non è lo stesso senso di quando è partita la Serie A (vedi post sugli ex mensanini in A) e c'era probabilmente da riempire un buco (qui il post sul vuoto lasciato dalla Mens Sana).

Il grande salto da Siena alla Nba l'ha fatto Erick Green: giocherà a Denver, che l'aveva scelto un anno prima, l'aveva accompagnato nella scelta della sua squadra europea e se gli ha dato fiducia deve essere stata soddisfatta della crescita (my 2 cents: un altro anno in Europa sarebbe stato meglio, vedi la sua "scomparsa" ai playoff).

L'altro ex mensanino che gioca in Nba è Gigi Datome, al secondo anno a Detroit, si spera (anche se le prime indicazioni non lasciano molto ottimisti) con più spazio del primo nel caos dei Pistons, lontani parenti di quelli gloriosi. Poi ci sono due figli d'arte. Al Horford, il figlio di Tito, è la stella di Atlanta. E Austin Daye a San Antonio ha meno successo, ma è il figlio di Darren.

lunedì 27 ottobre 2014

Come se nulla fosse

La stagione in Serie B della Mens Sana è a suo modo una raccolta di cartoline. Per questo anche della trasferta a Montecatini merita di essere ricordata la cornice.




E proprio mentre quell'idea di festa itinerante al passaggio della Mens Sana pareva aver preso corpo, con la fondamentale collaborazione di Monsummano, è arrivata la notizia più stridente.



E mentre anche per Montecatini si era creata una situazione simile, scongiurata grazie alla buona volontà di entrambi i club e al buon senso della Questura di Pistoia, stavolta è già troppo tardi per scongiurarla. Per scongiurare la soluzione peggiore per gli appassionati. Ovvero non poter andare a vedere la partita. In completo spregio a quanto successo poche ore prima, come se nulla fosse.

domenica 26 ottobre 2014

Da tre. E da due

La vittoria 53-54 in casa di Monsummano ha lasciato interessanti spunti di basket. Del modo in cui è arrivata, di quello che significa, di cosa ha detto, del campionato che sarà. Ci sarà tempo. Intanto solo un numero crudo: spicca quel 2/20 da tre. Ma solo a Mortara (11/24, 45.8%) ci si è distaccati da percentuali basse da oltre l'arco anche in partite stravinte: 5/22 a Piombino, 6/22 con Torino, 4/21 con Empoli, per un totale escluso Mortara di 17/85, pari al 20%. Senza entrare in analisi vere, solo un paio di considerazioni:

1- Ci sono tiri che entreranno ma non stanno entrando: Vico ha 9/28 finora (32%), Panzini 6/20 (30%), Parente 5/25 (20%), Ondo Mengue e Bonelli 0/9 in due, Pignatti e Ranuzzi 8/25 in coppia (32%). Le percentuali miglioreranno. E Parente è in rodaggio. Ma un po' rientra anche nelle caratteristiche di una squadra costruita per avere una fisicità di categoria superiore dalla cintura in su, mentre dalla cintura in giù (sugli esterni) ha più qualità che quantità.

2 - Più del tiro da tre, il dato nuovo a Montecatini è stato il 41% da due (14/34), che ha portato al minimo stagionale di punti segnati (54), grazie anche alla giungla che Monsummano ha saputo creare in area. E' necessaria la concomitanza di una giornata di scarsa brillantezza offensiva, ma forse la Meridien ha aperto una strada che farà scuola su come affrontare la Mens Sana. Niente di epocale, doveva succedere prima o poi. Senza tirarla troppo per i capelli, intanto merita comunque di registrare che la Mens Sana ha saputo uscirne indenne, al di là dei sudori finali su quella tripla e quel tapin di Monsummano.

sabato 25 ottobre 2014

(Non più) belli di notte

Zero su quattro. Ho già parlato di cosa significa per il basket italiano cominciare la stagione senza Mens Sana (vedi post). E' l'occasione di cosa significa per l'Eurolega. O quantomeno per il basket italiano in Eurolega.

Sassari non è andata lontana da vincere entrambe le prime partite di Eurolega. Milano è in un girone di ferro e lo ha aperto subito con una mini-Final Four (visto il valore delle avversarie). Ci sono tutte le spiegazioni del mondo. E due giornate non sono niente su 10 (della prima fase) o su 24 (delle prime due fasi).

Ma lo 0 su 4 è un dato di fatto. Che metto accanto a un altro dato di fatto: "Quando c'era la Mens Sana" non è mai successo che dopo due giornate di Eurolega le squadre italiane non avessero vinto neanche una partita.

Senza voler fenomeneggiare, negli ultimi due anni in Eurolega anche la Mens Sana dopo due giornate era ancora senza vittorie (nelle altre 9 partecipazioni è stata 4 volte 1-1 e 5 volte 2-0). Ma sono gli anni in cui, per motivi di budget più che di cultura sportiva e ambizioni, aveva smesso di porsi come società guida del basket italiano, e infatti a evitare lo zero assoluto era stata Milano (legittima aspirante nuova guida).

Questa non è un'analisi dello stato del basket italiano, ma un modo per ricordare, laddove non va di moda ricordare, cosa ha perso l'Eurolega, e cosa ha perso il basket italiano in Eurolega, senza una società dalla forte vocazione europea (pur non avendo mai vinto l'Eurolega), e che da questa vocazione traeva quella linfa per migliorarsi che non le veniva da un campionato non competitivo, un modo per darsi degli stimoli che l'hanno fatta grande mentre altri la consideravano una scocciatura, "un allenamento per il campionato" (Proli) se non "una gita enogastronomica" (Sabatini).

La Mens Sana non ha mai vinto l'Eurolega. Ma per un decennio è stata l'unica a tenere il basket italiano ai più alti livelli in Eurolega, quattro volte alle Final Four dal 2003 al 2011, l'unica a portare l'Italia alle finali per il titolo europeo negli ultimi 10 anni.

Per chi si propone legittimamente a società guida del basket italiano e per chi punta a esserne comunque un'eccellenza, è doveroso verso il proprio movimento rappresentarlo al meglio. Milano e Sassari lo sanno, interpretano questo ruolo, ne hanno i mezzi, e ci provano, a differenza di altri discorsi strambi che si erano sentiti in passato (comprensibili da chi si arrabatta per arrivare a fine anno, non da chi ha la leadership di un movimento). Presto ce la faranno. Ma intanto l'assenza della Mens Sana continua a sentirsi, anche lì.

venerdì 24 ottobre 2014

Cosa resterà: Spirito Mens Sana e Metodo Mens Sana

"Ve la cantate e ve la suonate". "Ma scrivetevi in privato". "Ma sentitevi al telefono". Ci sta, lo accetto. Ma condivido comunque volentieri quanto scritto da Francesco Anichini sul suo Panem et Circenses nel post "Cosa resterà della Mens Sana Basket?".

Al netto di inevitabili deragliamenti emotivi (in un senso o nell'altro) di chiunque si avvicini all'argomento, il pezzo ha il pregio di cominciare a togliere la questione dalla dimensione della cronaca per inserirla in quella della storia ormai scritta, col naturale effetto di levarla dal terreno di scontro e di poterne cominciare a parlare col distacco necessario a un'analisi ponderata.

Il "Cosa resterà della Mens Sana Basket" è riferito nel pezzo (non solo ma soprattutto) allo "spirito Mens Sana". Definibile come un fattore ambientale dato da quel particolare senso di appartenenza di un gruppo a una missione, in comunione con l'ambiente attorno. Dato a volte anche dal rapporto coi tifosi, con la città, nell'affrontare le difficoltà come un corpo unico.

Uno spirito vissuto l'anno scorso nel vortice delle mille vicissitudini attorno al campo. Presente anche l'anno precedente, quello dello scudetto dopo il forte ridimensionamento. Meno vivo negli anni del dominio, salvo riaccendersi nelle avventure europee o quando ci si sentiva (a volte senza motivo) "sotto attacco". E non deve stupire, anzi mi sembra legittimo, che c'è già chi dice che questa nuova squadra in Serie B trasuda e trasmette forte questo "spirito Mens Sana".

Più che lo "spirito Mens Sana" - che colgono di più i tifosi, e che poteva nascere solo alla Mens Sana -, credo che la peculiarità della Mens Sana Basket fosse il "metodo Mens Sana" - che forse colgono di più gli addetti ai lavori, e che poteva nascere ovunque e invece è nato qui-. Che non c'entra con la città, coi tifosi, con le radici. Non c'entra con l'esterno, c'entra con se stessi. C'entra con un gruppo di lavoro, che è portatore di un metodo di lavoro e che ha un'etica di lavoro.

Sopravvissuto alla partenza degli uomini, anche di alcuni padri fondatori, non perché chi è rimasto ne era portatore in maniera maggiore, ma perché è diventato una cultura sportiva, tramandata con l'esempio con dosaggi tra leggerezza e fanatismo via via reinterpretati dai nuovi arrivati. Non è detto che coincida coi successi, ma spesso è naturale che succeda. Declinare la passione (che hanno più o meno tutti) su scrupolo, dedizione totale di energie e tempo, cura del dettaglio (che non hanno tutti).

E' quel livello del discorso in cui Siena è stato un modello da imitare, o almeno da prendere a esempio, anche per chi non ha mai nascosto forti recriminazioni per fattori esterni come arbitraggi o conti fuori posto. Una scuola, un modo di fare basket (e sport, e tutto). La via per l'eccellenza. E' questo che tanti inseguono per una vita e che riesci a costruire negli anni, forse, solo se sei molto bravo, molto portato e molto fortunato. E che - a differenza dello spirito - la fine della Mens Sana Basket ha spazzato via.

giovedì 23 ottobre 2014

Domenica serata anni '90, anche senza l'Aeroplano

Doveva essere il grande revival contro Mario Boni. Resterà il suo campo, il PalaTerme, dove Monsummano ha deciso di andare a giocare la sfida contro la Mens Sana, per accogliere l'esodo senese oltre che naturalmente per approfittare dell'occasione di un buon incasso offerta dal richiamo della partita in quella parte di Toscana: un quarto d'ora da Pistoia, poco più di una ventina di minuti da Lucca città palesemente legata alla buona Mens Sana.

Alla fine Mario Boni non ci sarà, e neanche il suo Aeroplano di esultanza, perché poco prima dell'inizio della stagione ci ha ripensato e a 50 anni ha appeso le scarpe al chiodo. Ci saranno le suggestioni di casa sua e di quelle sfide anni '90 tra Serie A1 e A2, una vita fa.

Il revival, anche se di tipo diverso, sarà con l'allenatore di Monsummano: Alessandro Fantozzi, play livornese arrivato con la Libertas a un passo dallo scudetto, poi a Roma (nel Messaggero '92 che all'ultima giornata rimandò in A2 la Mens Sana), Reggio (Emilia e Calabria), Livorno, Montecatini, Capo d'Orlando (dove gli hanno intitolato il palazzetto)...

Per chiudere, dopo tante chiacchiere sul sentirsi - più o meno a ragione - mal tollerati ospiti in categoria (ospiti in categoria è un auspicio, mal tollerati è un punto di vista), e il desiderio di trasformare in festa il passaggio della Mens Sana che spesso invece è percepito diversamente, merita una segnalazione la bella accoglienza che arriva da Monsummano (e già la scelta di andare al PalaTerme era stata un segnale):

"Per la Pallacanestro Monsummano sarà un giorno di grande festa, per la nostra piccola società che cammina baldanzosa nel grande prato chiamato serie B sarà un motivo di orgoglioso confronto con chi fino a pochi mesi fa andava in trasferta al Pireo, e che ora deve annaspare in un campionato minore per tornare quanto prima ai vertici del basket italiano. (...) L'importante è che vinca lo sport". - da pistoiasport.com

mercoledì 22 ottobre 2014

Festa mobile

Non ho fatto mie (vedi post) le conclusioni a cui arrivò, ma il pezzo (che qui richiamo, se serve) di Umberto De Santis sulle difficoltà della Serie B a fare i conti con una realtà come la Mens Sana ha il pregio di aver anticipato una questione che poi torna a porsi con una certa continuità.

Ovvero il fatto che la presenza di Siena nella categoria è stata percepita come invasiva, innanzi tutto per i valori tecnici che hanno riscritto le gerarchie sul campo (ne parlò il presidente di Piombino Lolini) ma naturalmente anche per il seguito di gente che si porta dietro. Che il movimento non può non considerare una rara ricchezza di cui andare fiero, ma che pone delle questioni almeno logistiche.

C'entra con questo discorso la querelle sulla trasferta sì/no a Monsummano (vedi post), c'entra quello che è successo prima (Piombino e Mortara), c'entra quello che succederà dopo (come verranno trattate le prossime trasferte? c'è motivo per temere limitazioni che impediscano di esportare una festa di popolo anche a Cecina e Livorno?).

Nel frattempo va registrata come apprezzabile la sensibilità che mi risulta abbia fatto mettere in cantiere alla società alcune iniziative collaterali alle trasferte della prima squadra, per esportare questa idea di festa itinerante del basket al passaggio della Mens Sana, idea che forse non sarebbe così scontata per le società ospitanti. Se son rose fioriranno, magari avremo informazioni (ufficiali) più approfondite.

Questo spazio ha un suo senso anche come raccolta di segnalazioni di cose uscite altrove, sempre con qualche link. Così, a fronte di danni collaterali (occupandomene per lavoro li considero tali: non dovrebbe succedere, ma qualche volta succede) di momenti di informazione poco puntuali (vedi link) fa piacere vedere la Mens Sana raccontata dal sito d'informazione più letto (qui il link), con il tono divulgativo che serve, ma anche col rispetto che sai di poterti aspettare da un senese.

P.S.: Approfitto dell'aver tirato di nuovo in mezzo Umberto per segnalare il suo nuovo blog http://basketeu.blogspot.it/

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