L'Istituto Vendite Giudiziarie, che si occupa della vendita degli ultimi beni materiali rimasti dal fallimento della Mens Sana Basket, ha inoltrato una lunga ma mirata nota. Lo fa in riferimento a "pericolose notizie errate e fuorvianti", "disinformazione, forse voluta", "difetto di informazione"... tutte cose che sinceramente mi ero perso, e senza cui si avrebbe l'impressione di una lunga excusatio non petita, se non se ne percepisse invece la sincerità e la buona fede. E' comunque l'occasione per chiarire tanti dubbi, o semplicemente farsi una cultura su come funziona questo mondo, e soprattutto come funzionerà il 3 giugno, coi trofei all'asta. Condivido volentieri quanto appreso, sperando possa essere utile.
Visto che lo scopo della vendita giudiziaria è ricavare più denaro possibile con cui rifondere i creditori, la preoccupazione è che il patrimonio non venga svenduto. Per questo nel caso dell'abbigliamento e del materiale tecnico è stata decisa la vendita al dettaglio invece che del lotto complessivo, anche per consentire che i beni restino sul territorio. Criterio evidentemente diverso invece per i trofei.
Anche i trofei, come è noto, sono stati alienati per il mancato accordo con la Polisportiva per la loro cessione. E' stata scelta quella che il giudice delegato considera la forma più trasparente di gara competitiva, quella online. Si tratta di una gara telematica controllata su www.benimobili.it che è il sito di riferimento. Chiunque potrà collegarsi per seguire l'andamento in tempo reale, mentre naturalmente potrà partecipare all'asta solo chi si iscrive sul sito entro 15 minuti da ogni singola asta.
Dalle 8 alle 9 i trofei saranno in vendita con la base d'asta iniziale: 2000 euro per le coppe principali, 1000 per altre coppe, 800 per altre ancora (al prezzo vanno sempre aggiunti iva, diritti di vendita al 9% e iva sui diritti di vendita...). Tutti contemporaneamente. Chi volesse, potrebbe acquistarne anche un trofeo solo, non necessariamente tutto il lotto. Per un'ora si raccolgono offerte e rilanci, poi l'asta si chiude e l'offerta più alta si aggiudica l'oggetto: se non ci sono offerte, l'oggetto torna all'asta al ribasso.
Per evitare i "furbetti dell'ultimo minuto" (mitica tecnica su ebay) che piazzano l'offerta allo scadere dell'asta per evitare che ci siano rialzi, il sistema automaticamente prolungherà la gara di un minuto per ogni offerta che dovesse arrivare in prossimità della scadenza. Quindi ci sarà una prima asta online di tutti i trofei contemporaneamente dalle 8 alle 9, salvo "overtime" per motivi di cui sopra.
Per i trofei non assegnati - auspicabilmente tutti - e quindi in caso di asta deserta, si procede con una nuova asta con base ribassata del 15% rispetto al prezzo iniziale dalle 10 alle 11, poi una con ribasso del 30% sul prezzo iniziale dalle 12 alle 14, e poi una con ribasso del 40% sul prezzo iniziale dalle 15 alle 16 (per una coppa dello scudetto significa che la base d'asta è scesa da 2000 a 1200 euro).
Nel caso tutte e quattro le aste vadano deserte, dalle 17.30 i singoli trofei non venduti vanno alla vendita per maggiore offerta. Non a trattativa privata. La trattativa è stata condotta prima dell'asta (con la Polisportiva), non è andata a buon fine, e per l'asta il giudice delegato non l'ha prevista, a fronte di una perizia "importante" che (così dicono) di fatto obbliga - una volta deciso che ci sia una gara - che sia gara vera fino in fondo. Per cui dopo la prima asta e tre ribassi l'ultima fase sarà quella della "maggiore offerta", in cui si parte da zero, ma non necessariamente si spende meno delle aste precedenti.
A quanto trapela, a una prima stima in assenza di sostanziale concorrenza e visto che i tifosi hanno pensato di organizzarsi per monitorare la gara, una cifra attorno ai 10mila euro potrebbe avvicinarsi a quella che servirebbe nel caso migliore per portare a casa i trofei più importanti. Ben al di sotto dei circa 60mila inizialmente proposti dalla curatela alla Polisportiva. L'incognita, al di là di acquirenti più o meno noti del mondo senese e cestistico, secondo quanto emerso nella riunione tra i tifosi e Piero Ricci, è quella dell'intervento di non meglio precisati collezionisti di cimeli.
L'idea che più inquieta la gente della Mens Sana è vedersi soffiare i trofei che sente suoi. La seconda idea che più inquieta la gente della Mens Sana è non sapere, a quel punto, che fine farebbero i trofei, in che mano finiscono. Ecco, appunto. Si è detto che è stata scelta questa procedura di vendita considerandola la più trasparente? Sembra esattamente il contrario quando si arriva a capire chi si aggiudica gli oggetti.
Il problema della procedura online è infatti che l'identità di chi ha vinto l'asta resta coperta da una ostentata privacy. Vincitore che invece sarebbe visibilissimo in caso di asta "classica" per alzata di mano, che però il giudice delegato non ha concesso a quanto pare per favorire una maggiore partecipazione (tornando all'idea di valorizzare al massimo il materiale all'asta) e per evitare problemi di ordine pubblico.
Ogni giorno si impara qualcosa... E al 3 giugno manca ancora più di un mese.
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