Niente da fare. Anche la seconda stagionale della Virtus ha condannato i rossoblù a un pesante ko, questa volta esterno: 84-72 ad Alba, con i piemontesi bravi a indirizzare sin da subito la partita a loro favore con un netto parziale di 19-1 nei primi 5 minuti. Poco altro da dire per i ragazzi di coach Tozzi, orfani tra l’altro di una pedina fondamentale come Alessandro Nepi e con altri elementi non al meglio dal punto di vista fisico. La Serie B si sta dimostrando una categoria tosta, tostissima, per una Sovrana andata a sbattere violentemente con l’impatto fisico, mentale e tecnico del nuovo campionato.
lunedì 15 ottobre 2018
domenica 14 ottobre 2018
Gusto lungo
Forse ci hanno preso gusto? La seconda vittoria in rimonta
su due partite ha dimostrato una discreta tendenza della Mens Sana nel
complicarsi pesantemente la vita, salvo poi riuscire a ribaltare tutto quando
la situazione sembra irrecuperabile. Come contro Tortona anche contro Rieti la
partita ha vissuto due momenti ben differenti: il primo, più o meno
corrispondente ai 25 minuti iniziali di partita, in cui i biancoverdi non hanno
azzeccato quasi nulla. Il secondo, cioè i finali 20 minuti (comprensivi di
supplementare), in cui hanno spiazzato gli avversari con un impeto che ha
totalmente girato la gara. La scorsa settimana ragionavamo sul fatto che sono
queste partite che in una stagione fanno la differenza, e togliere il segno
meno dalla classifica con una vittoria al supplementare davanti al proprio
pubblico può farlo in molti modi differenti. Non solo aiutando a formare il
carattere del gruppo, ma anche riavvicinando una città che negli ultimi due
anni è stata sempre tiepida nei confronti della Mens Sana. Piccoli passi,
stiamo a vedere.
Mentre si celebra una grande vittoria c’è un altro lato
della medaglia che preoccupa Moretti, sapendo benissimo che ci sono state
troppe cose che non hanno funzionato nella partita dei suoi. Errori banali e
gratuiti, regali concessi a Rieti attraverso palloni persi e rimbalzi offensivi
concessi (otto nel solo primo quarto) e quell’abulia offensiva che avevamo
visto anche contro Tortona. Ma tutti aspetti su cui è più facile lavorare con
quattro punti in più in classifica.
sabato 13 ottobre 2018
Basket city: Verso una nuova Alba per la Virtus
Resettare tutto. Perché la falsa partenza nel match interno con San Miniato sia un semplice monito di quanto è tosto il campionato di Serie B. Acquisire consapevolezza di ciò che ci sarà di affrontare per guardare avanti. Con fiducia. Mandato definitivamente in archivio il ko interno nel match inaugurale per la stagione, c’è Alba sulla strada della Virtus. Se vogliamo, c'è metaforicamente anche un incoraggiamento per i ragazzi di coach Maurizio Tozzi: dopo una brutta nottata, ci si risveglia dal brutta sogno e inizia un nuovo giorno…
venerdì 12 ottobre 2018
Pick-and-Tom: Il blocco secondo Mitchell Poletti
di
Unknown
“Se vuoi costruire una nave non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro. Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave.”
Parafrasando l’Antoine de Saint-Exupéry de Il Piccolo Principe, se vuoi costruire una squadra, non perdere il fiato a correr dietro ai migliori americani, non organizzare schemi, adoperati per risvegliare nei tuoi giocatori il desiderio di arrivare ostinatamente alla vittoria. Ebbene, la bramosia di Mitchell Poletti nel contribuire in ogni modo (è proprio il caso di dirlo) alla costruzione del successo del PalaOltrepo, il primo del campionato, non ha avuto bisogno di alcuna reviviscenza, tale è stata la costanza del lungo meneghino nel determinare l’esito delle singole giocate, utili alla riscossa biancoverde. Ovviamente sappiamo bene quanto il talento e le capacità balistiche facciano la differenza in questo gioco. Delle volte però l'atteggiamento può aiutare a ridisegnare i valori in campo.
giovedì 11 ottobre 2018
Panico da zero a dieci: Lo stupore, la mecciàp, la voce del verbo, le vocine
“E infine uscirono a
riveder della pallacanestro”
10 “Ma che sta
succedendo?” È il pensiero che mi ha attraversato per tutta la partita,
anche quando la Mens Sana era sotto di diciannove punti. C’era qualcosa che non
capivo, qualcosa che non quadrava in quello che stavo guardando, qualcosa di
poco familiare. Poi lentamente ho iniziato a realizzare e a sentire quella
sensazione che provi quando rivedi un fratello tornare dal Venezuela mentre sei
seduto nella poltrona di Raffaella Carrà. Stavo
effettivamente guardando della pallacanestro. Con difetti, errori, passaggi
a vuoto, ma era davvero pallacanestro. Capitemi, sono/siamo reduci da due
stagioni in cui sono stati più i momenti in cui ho battuto delle craniate nel
muro per lo sconforto che applaudito. Io non ero mica più abituato a queste
cose. Oh, ma anche voi, ma che si tirano fuori i palleggi arresto e tiro così? A
tradimento! Ma vi sembra il modo? La gente mica è pronta. Screanzati.
mercoledì 10 ottobre 2018
St.Sal.Stats: coach, metti a Radonjic (con Poletti)!!!
Piazzato così, subito dopo Andrea Sguerri e prima
delle pagelle di Panico, mi sento un po’ come Keith McLeod in cerca di una
maglia da titolare fra McIntyre e Ilievski…
#unoasettimana Carlos Edilson Alcantara Morais, la roccia angolana venuta per stupire
di
Anonimo
Una di quelle notti. Uno di quei momenti in cui ti senti cosparso dalla grazia di Dio e hai la netta sensazione che nessuno ti possa fermare, nemmeno se arrivasse una falange armata capitanata da Alessandro il macedone in persona. Si deve essere sentito più o meno così Carlos Morais la sera del 31 ottobre del 2013.
martedì 9 ottobre 2018
Quest'anno, così
Non un post, ma una comunicazione di servizio, per quanto articolata, su quello che sarà questa stagione Palla al Cerchio. Per spiegare a chi legge, per dare il benvenuto a chi scrive.
sabato 6 ottobre 2018
Rimon(Tor)tona
Il primo vantaggio, e anche l'unico, è arrivato dopo 39 minuti e 51 secondi di partita, con Morais, accolto da un'esultanza che pareva già conoscere che in quegli ultimi 9 secondi non sarebbe poi successo niente. Di rincorsa, anche perché la Mens Sana dal -19 al 13' era in parità già 8 minuti dopo. Sarà la stagione a dire se Tortona sarà una schiacciasassi o una bella incompiuta come ce ne sono tutti gli anni tra le aspiranti grandi, e quindi quanto pesa questo colpo di coach Paolo Moretti in casa Derthona per iniziare il campionato (77-78), ma nell'economia di una stagione le vittorie arrivate così fanno la differenza. Già arrivare fin qui e giocarsela fino in fondo (o meglio, perdere due quarti e vincerne due, sempre nettamente) sarebbe stata una risposta interessante da un gruppo di cui non era facile misurare il valore d'insieme, tanto più dopo un precampionato ricco di sconfitte.
Ma quando parti da -3, non è l'anno in cui accontentarsi delle "belle sconfitte", anche con tutta la stagione ancora davanti: certi treni li devi prendere perché poi non ripassano, e sarebbe diventato un bel rimpianto fare una partita del genere senza raccogliere niente, peraltro nella serata in cui una delle big come Tortona era più vulnerabile (la scarsa amalgama della prima di campionato, la pressione di giocarla in casa, al di là poi dell'assenza di Ndoja). Una sorpresa esserci riusciti, super per avanzare da -3 a -1 in graduatoria, che significa che nonostante il colpo di giornata la Mens Sana resta sempre dietro a tutte le altre squadre in classifica. Ma intanto, al netto dell'affidabilità di una singola prestazione (propria e degli avversari), è balenata la possibilità di essere una squadra competitiva. Attorno a una lunga serie di considerazioni.
Ma quando parti da -3, non è l'anno in cui accontentarsi delle "belle sconfitte", anche con tutta la stagione ancora davanti: certi treni li devi prendere perché poi non ripassano, e sarebbe diventato un bel rimpianto fare una partita del genere senza raccogliere niente, peraltro nella serata in cui una delle big come Tortona era più vulnerabile (la scarsa amalgama della prima di campionato, la pressione di giocarla in casa, al di là poi dell'assenza di Ndoja). Una sorpresa esserci riusciti, super per avanzare da -3 a -1 in graduatoria, che significa che nonostante il colpo di giornata la Mens Sana resta sempre dietro a tutte le altre squadre in classifica. Ma intanto, al netto dell'affidabilità di una singola prestazione (propria e degli avversari), è balenata la possibilità di essere una squadra competitiva. Attorno a una lunga serie di considerazioni.
venerdì 5 ottobre 2018
Il campionato che verrà
Cinque mesi e mezzo son tanti. 24 settimane di astinenza. 167 giorni senza Mens Sana. Sono finiti. Finalmente basket. Che è quello per cui siamo qui, tutti, e sarebbe bello pensare solo a quello. Intanto si può tornare a pensare a quello, appassionarsi su quello, discutere di quello. Quello a cui tutti tengono, quello a cui nessuno concepisce l'idea di fare a meno, sarebbe un crimine contro l'umanità.
Da Tortona a Tortona, allora in casa stavolta in trasferta, di quel 22 aprile ultima giornata dello scorso travagliato campionato, tra gli uomini di campo sono rimasti solo... Janko Cepic e Pippo Franceschini. C'è un gruppo nuovo che si sta formando, e continuerà a farlo sul campo. Chiamato oltretutto a partire di rincorsa. E' il momento di vedere come parte, e come partono gli altri.
Da Tortona a Tortona, allora in casa stavolta in trasferta, di quel 22 aprile ultima giornata dello scorso travagliato campionato, tra gli uomini di campo sono rimasti solo... Janko Cepic e Pippo Franceschini. C'è un gruppo nuovo che si sta formando, e continuerà a farlo sul campo. Chiamato oltretutto a partire di rincorsa. E' il momento di vedere come parte, e come partono gli altri.
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