lunedì 2 ottobre 2023

Intensità e pressione, i nuovi e le gerarchie: Mens Sana, nelle pieghe della prima

«Buona la prima». «Chi ben inizia è a metà dell’opera». «Il buongiorno si vede dal mattino». Ecco, ci siamo tolti subito di mezzo tutta la carrellata di ovvietà e frasi fatte che si dicono in questi casi. Non cadere nel tranello della banalità è fondamentale per capire il reale peso specifico della vittoria della Mens Sana alla prima di campionato e comprendere l’effettiva importanza di questo successo. Senza sensazionalismi né minimizzando il tutto. La vittoria 96-61 su Sancat Firenze rappresenta un risultato positivo per molti aspetti (punteggio, gioco, forma fisica, cornice di pubblico, ecc.) ma che deve essere necessariamente contestualizzata attraverso i fattori che l'hanno determinata.


LA CHIAVE

Sancat dell’ex biancoverde Simone Berti, nell’inedito ruolo di pivot, non è apparsa un avversario insormontabile. Tutt’altro. Quello che ha colpito però è stata la fisicità e l’intensità messa in campo dalla Mens Sana. La preparazione atletica sembra aver dato buoni frutti e, eccezion fatta per l’infortunato Pannini, tutti gli altri giocatori che sono scesi in campo sono apparsi in discretissima forma.

Anche spinti dal gran calore del pubblico che ha riempito il PalaCorsoni. Un piccolo “fortino” che ha aiutato a scrollarsi un po’ di torpore e tensione iniziali e a innescare la marcia giusta una volta prese le contromisure ai fiorentini. 

Dal punto di vista tattico, decisiva è stata la pressione a tutto campo organizzata da coach Paolo Betti. Tanti i palloni recuperati che hanno permesso alla Mens Sana di correre e di esprimersi al meglio soprattutto in contropiede. Ma la Mens Sana non è stata solo “difesa e corsa”: specie nel secondo tempo la tenuta a rimbalzo è stata ottima (ma qui le lacune di fisicità di Sancat erano evidenti) ed anche l’attacco contro la difesa schierata è sempre stato lucido e ben organizzato, permettendo di mettere in ritmo tanti protagonisti.


IL PROTAGONISTA

In una partita vinta di 35 punti sono tanti i giocatori che meritano una menzione speciale. Spicca la prestazione di Alberto Puccioni, 21 punti in 28 minuti di impiego. La sua è stata una prova che ha saputo esaltarlo in un continuo crescendo e, una volta andato in striscia, le sue esecuzioni hanno trovato grande continuità. Come è tipico dei “tiratori”. Gli altri top scorer sono stati Gianluca Prosek con 20 punti e Vittorio Tognazzi con 19. Insomma, anche a livello di gerarchie offensive la Mens Sana sembra avere le idee piuttosto chiare. Ed anche questo è un ottimo segnale per coach Betti e l’identità della squadra che sta costruendo. Ma attenzione anche al “protagonista silenzioso” di questa partita: Daniele Marrucci, autore di una prova ordinata e lucida, condita da ben 9 assist e da un +37 di plus/minus (secondo solo a Puccioni in questa particolare statistica).


L’IMMAGINE

Si respira un’atmosfera positiva attorno a questa Mens Sana. Lo testimoniano i dati sugli abbonamenti (che all’indomani della prima vittoria di campionato hanno toccato le 300 tessere staccate) ma anche l’attaccamento e il senso di appartenenza che il tifo e la piazza tutta sembra trasmettere a chi scende in campo. Basti scorrere la prima fila del PalaCorsoni dove erano presenti gli ex Menconi, Bacci, Milano, Bovo e Benincasa (quest’ultimo con sciarpa al collo), segno inequivocabile che anche chi non fa più parte del progetto tecnico si sente comunque parte di questa Mens Sana. E sentire, dentro di sé, di essere parte della storia di una società rappresenta un quid in più anche per chi scende sul parquet. La dimostrazione? Le lacrime di gioia del giovane Marco Figus abbracciato dai compagni (sia della prima squadra che delle giovanili) al termine dell’incontro dopo aver bagnato il suo esordio con un gran canestro da tre. In quelle lacrime c’è tanto, forse tutto: c’è sia l’onere che l’onore di essere (più che di rappresentare) la Mens Sana. Anche in Serie C.


LE ALTRE

In attesa di vedere i grandi favoriti della Fides Livorno all’opera (giocano giovedì 5 ottobre a Pisa contro il Cus), spicca sulle altre anche la vittoria netta di Carrara contro la Synergy Valdarno (+21). I marmiferi sono infatti una squadra da tenere d’occhio, ed anche in Coppa Toscana contro il Costone hanno dimostrato tutto il loro valore. Però, il fatto di aver vinto poche ore dopo aver perso il “figliol prodigo” Lorenzo Bruno (ex Virtus e Mens Sana) accasatosi all’Olimpia Legnaia in Serie B, significa che la squadra di Bertieri ha un’identità complessiva ben precisa. E su cui tutti dovranno tener conto, a partire dalla Fides Livorno che ospiterà proprio il CMC nel prossimo turno.

Due poi le vittorie esterne: di Pontedera che sorprende Agliana e del Don Bosco che passa a Firenze contro il Pino. Ai labronici il compito di saggiare il valore di un’altra squadra decisamente accreditata del girone, Shoemakers Monsummano, nel prossimo turno di campionato quando invece la Mens Sana sarà di scena a San Giovanni Valdarno contro la Synergy. 

Andrea Frullanti








 



 
 

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