lunedì 3 novembre 2025

Dominante in area e non solo, Mens Sana a tutta velocità. Il dubbio Virtus, Costone senza freni

Mens Sana-Virtus è stata partita vera. Intensa, vibrante e fisica. Ma anche tattica e decisa da situazioni che possono indirizzare, o perlomeno lanciare un segnale, su quello che serve nella stagione delle due squadre. Sia in positivo che negativo. Ha vinto meritatamente la Mens Sana, la Virtus ha retto finché ha potuto e deve semmai riflettere su cosa le serve per fare un ulteriore step di crescita e di competitività. In generale è stato uno spettacolo, dentro e fuori dal campo, con oltre 2000 presenze sugli spalti.

 

PLUS MENS SANA

Tanti i temi del match. Uno più di altri è stato decisivo: il dominio della Mens Sana nel settore lunghi. Basta citare un dato: 41 rimbalzi totali catturati dai biancoverdi (di cui ben 14 in attacco) a fronte dei 24 complessivi della Virtus. Yarbanga prima, Jokic poi e Prosek nel finale di gara hanno dominato nel pitturato e vicino al tabellone, risultando anche tra i migliori marcatori rispettivamente con 19, 11 e 14 punti. Hanno completato il quadro, offensivamente parlando, le prove di Belli (preziosissime e arrivate nei momenti chiave le sue triple), Perin e Nepi, confermando il valore e la profondità del roster a disposizione di coach Federico Vecchi.

Impressiona poi il ritmo e la capacità di accelerazione di questa Mens Sana. 90 punti rappresentano anche il record realizzativo registrato nella storia dei confronti tra Mens Sana e Virtus; il +12 finale è il quarto scarto più ampio di sempre. Per trovare dei divari maggiori bisogna riavvolgere il nastro addirittura ai primi confronti tra queste due squadre giocati tra Sant’Eugenia e Via di Follonica: +26 Mens Sana (57-31) nella stagione 1958/’59; +22 e +18 sempre per i biancoverdi di Bruno Casini sui rossoblù di Don Armando Perucatti nell’annata 1954/’55.

 

MINUS MENS SANA

L’altra faccia della Mens Sana è quella di una squadra eccessivamente frenetica, ai limiti della schizofrenia. Ok premere sempre sull’acceleratore ma a volte, forse, occorrerebbe ragionare di più. Basti pensare, ad esempio, agli ultimi due possessi del primo e del secondo quarto, quando la Mens Sana ha voluto forzare due conclusioni, senza aspettare di far scorrere il cronometro e prendersi l’ultimo tiro sulla sirena. Risultato? Due palle perse e Virtus che ha potuto chiudere prima sul -4 e poi sul -1. Se l’epilogo del match fosse stato diverso, la Mens Sana avrebbe avuto molto da recriminare sulla gestione di questi ultimi due palloni.

 

QUI VIRTUS

Dall’altra parte del campo, il ko in casa della Mens Sana rischia di ridimensionare oltremodo una Virtus che comunque ha lottato, con orgoglio e tenacia, fino alla fine. Ma adesso queste doti rischiano di non bastare più. La squadra di coach Marco Evangelisti sembra però un po’ corta per poter competere per le prime posizioni della classifica. Il derby in casa del Costone aveva già dato un’indicazione simile, ma lì c’erano un Gianoli a mezzo servizio e un Redaelli indisponibile. Certo è che contro la Mens Sana, con la squadra più al completo e con il solo Bertelloni non schierabile, la coperta virtussina è sembrata nuovamente corta.

Non sono bastate le prestazioni super di Calvellini e di Braccagni (4/5 da tre uscendo dalla panchina), anche per sopperire ad un Guerra che ha fatto più fatica (-20 di plus/minus) e ad un Costantini con le polveri bagnate. Non sono bastati nemmeno i minuti molto positivi di un giovanissimo Andrea Cini che ha dimostrato di poter stare in prima squadra. Crocetta e Redaelli devono dare di più o, in prospettiva, crescere di più. È anche vero che stiamo parlando di giocatori ancora in fase maturazione. Ma, a questo punto «il dubbio sorge spontaneo» (Mi manda Lubrano, cit.): per quello che è il livello del campionato, la Virtus può aspettare ancora questi giocatori? O deve iniziare a guardarsi un po’ attorno?

 

QUI COSTONE

Chi non sembra avere problemi (se non di abbondanza) è il Costone, sempre più capolista in solitaria dopo le sei vittorie in altrettanti impegni di campionato. Un percorso netto e inarrestabile quello della squadra di coach Michele Belletti. Anche Empoli (seconda) ha dovuto inchinarsi. Nella serata in cui è rientrato Nasello (7 punti), il Costone si è goduto il “solito” Masciarelli da 19 punti complessivi ma, al di là dei singoli, è stata una prova importante per tutta la squadra che sa sempre trovare risorse e soluzioni giuste, a ulteriore testimonianza di forza e profondità fuori dal comune. Empoli ha inseguito quasi sempre, di tanto in tanto riusciva a ricucire il naso avanti ma poi arrivava un contro parziale costoniano che rimetteva le cose a posto. Poi uscito Rosselli per 5 falli, si è spenta la luca in casa empolese e il Costone ha affondato il colpo decisivo: il -4 finale alla fine è più frutto di un colpo di coda degli ospiti per salvare la differenza canestri che altro. Insomma, trovare oggi un punto debole in questo Costone sembra veramente molto difficile.

 

LE ALTRE

Il campionato sta iniziando a prendere una sua fisionomia più definita con un gruppone di inseguitrici in classifica alla spalle del Costone. Qui troviamo Lucca, Mens Sana (che hanno già riposato), Virtus, Empoli e San Miniato. Nell’ultimo turno pronostici confermati ovunque con le vittorie di chi è più in alto in classifica rispetto a chi sta sotto. Unico successo esterno, peraltro un netto 88-55, quello di Lucca su Crocetta.


Andrea Frullanti


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19 maggio 1973 

 

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