giovedì 30 ottobre 2025

Guerra e Calvellini, il doppio motore che tiene sempre alti i giri della Virtus

Una missione per due. Se cercate un leader nella Virtus, non guardate solo a un nome ma a due: Matteo Calvellini e Filippo Guerra sono le due colonne delle gerarchie di coach Marco Evangelisti. Al di là di punti e assist, i due condividono la responsabilità di trascinare il gruppo. È una co-gestione per certi versi inedita, un modello “a doppio motore” atteso adesso dal banco di prova della Mens Sana.

Calvellini ha ereditato i gradi di capitano da Gianmarco Olleia e sta rispondendo con un avvio di stagione estremamente positivo. Non solo per punti realizzati (viaggia con una media di 13 a partita) ma anche per la sua capacità di essere un termometro morale del gruppo: in difesa spesso sembra essere ovunque, così come in attacco dove può ricoprire tutti i ruoli dei piccoli, dal play all’ala.

Guerra è un play puro, categoria amata come non mai quest’anno dalle senesi, considerando che la Mens Sana ha Perin e il Costone Ballabio: di fatto, forse, i tre migliori nel loro ruolo di tutto il campionato. Dopo una stagione di assestamento, Guerra è diventato quest’anno il punto di riferimento di tutta la Virtus, grazie ad una capacità unica di leggere le varie situazioni di gioco, dote che gli permette di mettere in ritmo se stesso e i suoi compagni: Guerra è il secondo miglior marcatore della squadra con una media di 14 punti a partita, prima di lui c’è solo Francesco Morciano con 15.4 (a proposito di giocatori che si sono inseriti bene nel sistema virtussino…).

Anche in difesa, Guerra sembra sempre molto attivo e applicato. Del resto è noto come coach Evangelisti curi in maniera particolare la fase di non possesso, rendendo la sua squadra una delle migliori difese del campionato (è terza per punti concessi agli avversari). Non farà eccezione in tal senso la sfida in casa della Mens Sana: di fronte ad una squadra che vuole correre ed aumentare il numero di possessi, è logico attendersi tanta zona da parte della Virtus. Un po’ come visto anche in casa del Costone, quando la Virtus tenne botta ai gialloverdi pur essendo priva di Redaelli e con Gianoli a mezzo servizio. In viale Sclavo la Virtus arriva invece con le rotazioni al completo e con tanta consapevolezza dei propri mezzi. La vittoria con Spezia ha significato molto per il morale e l’autostima dei rossoblù.

Tralasciando poi la pesantezza dei punti per la classifica, la sfida in casa della Mens Sana è una sorta di prova del fuoco per il modello virtussino: il “doppio motore” Guerra-Calvellini ha di fronte una sfida cruciale contro avversari di pari calibro. È una missione per due e il risultato in campo dipenderà (anche) da quanto sapranno alzare l'asticella della responsabilità condivisa.


Andrea Frullanti


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19 maggio 1973 

 

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