mercoledì 3 giugno 2015

Bene, bravi, (fate il) bis

Si dice "è 'solo' 1-0" per dire che c'è tutta la serie davanti, tutta ancora da giocare. Giusto e inappuntabile. Ma 1-0 è l'obiettivo massimo raggiunto di chi si dà come meta solo la partita che ha di fronte, come deve essere in una serie potenzialmente equilibrata e sicuramente difficile come quella tra Mens Sana e Cecina.

Non la si considera tale né per buone maniere né per le frasi fatte, ma per la consapevolezza di chi c'è di fronte e del cammino che ha fatto fin qui, per quanto l'autostima e la consapevolezza dei propri mezzi in casa mensanina sia non solo comprensibile ma anche doverosa. Già vincere quindi non era scontato, figurarsi se lo era vincere gara-1 in questa maniera, di 27 punti.

Difesa, seconde linee, Chiacig, Gambolati: le possibili chiavi sono tante. Quello che resta è la consapevolezza che quando si vince così, con una tale prova di forza, non è un caso. Peraltro in striscia (anche se la lunga pausa lo fa dimenticare) con il +26 esterno da soli 49 punti subiti in gara-3 di semifinale a Livorno. Meno dei 51 punti fatti segnare a Cecina, la Mens Sana ne aveva concessi prima dei playoff solo a Empoli e Torino: squadre in lotta salvezza, stavolta si parla di finale promozione... Ci vuole una gran preparazione e una bella testa.
 
Il rovescio della medaglia è la consapevolezza che Cecina è molto meglio di così. Non per le semifinali vinte con 20 punti di scarto medio, ma per quanto fatto vedere in tutto l'anno (mai meno dei 53 punti segnati a Livorno, in un'altra giornataccia), e quanto fatto vedere anche nei due precedenti con la Mens Sana. Nell'ottica della singola partita è legittima la soddisfazione di aver imbavagliato Cecina, nell'ottica della serie è doverosa la presenza di spirito di aspettarsela diversa nelle prossime puntate. Ricordarsi della storia di questo sport e ricordare la reazione della Mens Sana a quel -48 in casa dell'Olympiacos non è una gufata, ma un monito per dare un volto reale ai luoghi comuni tipo "si riparte da 0-0".

Crescerà Cecina, anche per l'esperienza acquisita conoscendo i temi fisici, tecnici, tattici e ambientali della serie. Dall'altra parte, più che crescere, alla Mens Sana serve confermare la difesa di questa gara-1, che ha tenuto Cecina 24 punti sotto la media stagionale, al 40% da due e al 20% da tre con 16 palle perse, con 20 soli punti segnati nei quarti centrali, e con tre dei migliori quattro giocatori (Gambolati, Fratto e Caroti, unica eccezione Sanna) ben al di sotto dei loro standard. La prestazione di Gambolati è stata un crocevia della serata, non solo per il dato numerico dell'1/12 al tiro ma per come è arrivato: trovando duro sotto, contro Chiacig, e non riuscendo ad avvantaggiarsi quando si è allontanato per il tiro da tre (in stagione ha il 37%). Se certi tiri entrano cambia la partita, e la serie, evidentemente.

Che nel resto della serie Cecina provi a togliere a Chiacig certe ricezioni, o altrimenti a fermarlo col fallo, è abbastanza scontato: nel quarto periodo si è visto un abbozzo di contromisura. Starà alla Mens Sana vanificarlo, togliendo a Cecina questo riferimento con un cambio delle rotazioni o facendogli pagare questa scelta in altre fasi del gioco. Le pedine cominciano a muoversi sullo scacchiere, ma intanto la prima mossa ha dato alla Mens Sana l'1-0. Tutto si tiene: la prestazione di Chiacig, non una sorpresa visti i precedenti stagionali, ha catalizzato la grande spinta arrivata alla Mens Sana dalla panchina.

E' stato il primo giro di rotazioni a scavare il solco nel secondo quarto, con la staffetta composta da Chiacig (8 punti di fila), Ondo Mengue e Panzini (dopo il 3° fallo di Parente), attorno a Vico (comunque in una serata da 0/6 da tre e 5 perse), mentre la rottura del flusso difensivo di Cecina ne ha mandato in bomba l'attacco: 6 punti (due canestri) negli ultimi 9' del primo tempo da 1/9 da tre e 5 perse, 17-3 mensanino negli ultimi sei minuti prima del riposo per spaccare l'equilibrio. Poi, quando sul +11 al 23' la partita poteva ancora riaprirsi, è arrivato l'8-0 che ha chiuso i giochi, fino a superare poi anche i 30 punti di margine. Ma tutto questo avrà senso solo se si riuscirà a salvare il fattore campo vincendo anche gara-2. L'unica meta che c'è di fronte è solo la prossima partita.

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