venerdì 8 maggio 2015

8 maggio 2014

Un anno fa Siena, l'Italia, il basket, tutti, si svegliarono sotto i colpi di un terremoto. Quattro arresti, sei indagati principali, 14 milioni di euro sequestrati, 35 milioni di fatture sospette, 16 milioni di evasione contestati a 25 tesserati, 8.9 milioni di cessione del marchio sotto inchiesta, un capo d'imputazione che non finiva più e con accuse molto pesanti, associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale in varie forme. Tutto esploso ben un anno e mezzo dopo le prime perquisizioni dell'inchiesta Time Out, ma anche un anno prima del punto in cui ci troviamo adesso, ovvero con l'inchiesta non ancora chiusa. Forse lo sarà entro l'estate.

L'8 maggio è diventato una data tristemente iconica nella storia della Mens Sana, ma furono altri i momenti ancor più decisivi per la fine della Mens Sana Basket: la messa in liquidazione è del 21 febbraio, l'istanza di fallimento depositata l'8 aprile e la dichiarazione di fallimento è del 4 luglio, per dire. In realtà i contorni di quanto emerso il giorno degli arresti, delle perquisizioni, delle foto, delle conferenze stampa, a tutt'oggi devono essere definiti.

Fu un giorno importante perché più di ogni altro, più del 17 dicembre 2012 e più del 10 luglio 2015, sono emerse le ipotesi accusatorie, nelle carte a supporto delle misure cautelari adottate. Il loro disvelamento finale sarà alla fine dell'inchiesta, e la verifica della loro tenuta sarà poi alla fine dell'eventuale terzo grado di giudizio: la sete di giustizia, per quanto sacrosanta, dovrà aspettare ancora molto.

Ma tanto le sentenze definitive, anche quando ci saranno, non cambieranno nulla per innocentisti e colpevolisti, che - aspettiamocelo - neanche alla fine dei giochi continueranno a  ritenere che giustizia sia fatta. Forse è anche vero, per cui perde di significato la scelta di aspettare quel momento per guardare avanti e voltare pagina. In molti, se dio vuole, la pagina l'hanno già voltata, certo senza rinunciare ai propri princìpi e alle giuste battaglie. Ma non è realistico pensare di tenere giù il bandone finché non si arriva a una ricostruzione giudiziaria soddisfacente.

Come sempre si finisce per riempire l'attesa facendo solo delle gran chiacchiere, anche se forse non è mai vana una riflessione su cosa resterà. Qui, se possibile, si prova a tenere viva questa pagina, per quanto dolorosa, con i tag inchiesta e Mens Sana Basket. Il file resta aperto.

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