giovedì 31 luglio 2025

Un altro Costone

Il varo dell'ASD Costone Siena Fides 1904 è stato la cosa più interessante successa nell'estate del Costone, prima che a prendere i riflettori fosse il mercato di alto livello della Vismederi, di cui ci sarà ampiamente modo di parlare. Mercato che intanto racconta non solo un ulteriore passo avanti nelle gerarchie del campionato ma anche il percorso della volontà societaria che, al di là dei valori che esprimerà il campo, sta assottigliando fuori dal campo il gap con la categoria superiore, nel caso il futuro riservi la possibilità di doverlo colmare. 
 
Il primo passo nel futuro del Costone è stata la nuova organizzazione annunciata questa estate. Il club del presidente Montomoli ha assolto gli adempimenti per la trasformazione da associazione sportiva dilettantistica a società a responsabilità limitata, necessaria al secondo anno in B2, portandosi dietro lo storico codice di affiliazione 258 (Costone Siena Srl). Si stacca invece il settore giovanile, che - pur restando legato da accordi che permettono di attingere qui per avere le tre squadre giovanili obbligatorie - viene conferito nell'affiliazione dell'altra società già presente nella realtà costoniana, l'ex associazione dilettantistica Pallacanestro Femminile Costone, che cambia nome (ASD Costone Siena Fides 1904, presidente Matteo Borsi) e ingloba molto altro. Tutto, tranne la prima squadra maschile. 

dal profilo Facebook della pagina Costone Siena
 
"Un'unica Associazione Sportiva che sappia interpretare nella maniera più autentica la vera essenza del Costone", scriveva il comunicato che raccontava cosa significa Costone Fides. Perché, vista da fuori, non è un giudizio di merito ma una realtà oggettiva constatare che ogni passo verso il professionismo, con giocatori e allenatori che vengono da fuori, è un passo che si allontana da quello che il Costone è sempre stato, dalle proprie origini e dalle proprie radici, che sono diverse da quelle della Mens Sana, e della Virtus, e di chiunque altro, e che proprio per la sua natura il Costone Fides sembra proporsi di rappresentare. 
  
"Origini" e "radici" significano Ricreatorio, dove il Costone è nato, fondato come strumento educativo e formativo per i ragazzi, e che tornerà a essere sempre di più culla di iniziative ed eventi delle giovanili, a partire già dai raduni. Essere una realtà votata principalmente al giovanile è quello che rende logico aspettarsi un'attenzione ancora maggiore a ragazzi e famiglie (a partire dagli spazi) in continuità rispetto alla strada iniziata: responsabile tecnico del settore giovanile (7 squadre, oltre 100 ragazzi) è ancora Andrea Monciatti, scuola Virtus e già assistente allenatore in A2 con Biella e Mens Sana, a cui si somma l'arrivo dalla Mens Sana di Nicola Discepoli, mentre Jury Di Vincenzo continua a gestire la transizione dal minibasket. Con la pazienza di sapere che è tra qualche anno che si vedranno i frutti di un certo tipo di lavoro.
 
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E' con la logica di pensarla come un'ulteriore formazione giovanile che nasce la seconda squadra maschile del Costone, un po' come è la Maginot per la Virtus: anche se sarà impossibile costruirla così da subito, per mancanza di materia prima già al primo anno, l'idea è farne quanto prima un serbatoio di giocatori in uscita dalle giovanili, perché il senso è quello di offrire uno sbocco per non smettere a chi ha finito il percorso delle varie categorie al Costone. Senza che ovviamente l'obiettivo sia salire chissà dove, sennò tutto assume un altro senso, due nomi fanno pensare che la Promozione da cui si partirà non sia la dimensione di questa realtà: Gigi Bruttini in campo, la bandiera del Costone che ha appena salutato la prima squadra, e in panchina Marco Collini, risorsa anche per la prima squadra come "senior skills coach", che l'anno scorso al bisogno ha dato un contributo importante anche portando il suo mestiere in un momento cruciale in cui era squalificato coach Belletti, dopo averlo già fatto nell'anno della promozione di Tozzi. 
 
Coach Collini è anche responsabile del Progetto Scuole, che si occupa dei rapporti con gli istituti di Siena e provincia, organizzando tra le altre cose allenamenti di basket nelle scuole, e che è un'altra delle 4-5-6 gambe del tavolo del Costone Fides. Un'altra, nonché vanto di unica squadra senese di questa disciplina, è l'attività di baskin che coinvolge una cinquantina di persone, fiore all'occhiello così come il minibasket, con responsabili Rosy Galasso e Fabio Tozzoli, che da tempo è una florida realtà cittadina (circa 140 bambini) e quella in più rapida crescita, al cui team si è aggiunto Marco Tirella da Valdelsa Basket, oltre al coinvolgimento diretto di giocatrici di prima squadra della formazione femminile come Benedetta Pastorelli e Greta Miccoli. 
 
Quest'ultima è il colpo - ma non l'unico: seguirà una pivot, magari non solo - dell'estate della squadra femminile. Che è oggi la sezione programmaticamente più ambiziosa di tutto il Costone Fides, con l'obiettivo dichiarato di ritornare dove il basket femminile costoniano (attualmente in B) è stato per 12 anni: in Serie A2. Sei di quei 12 anni, e tre da capo allenatore, li ha vissuti dall'interno David Fattorini. Che, già tecnico anche della squadra maschile promossa tre anni fa dalla Silver alla Gold, è più di un coach (affiancato da Federico Ferrini come assistente e Francesco Borsi come ds): già negli anni scorsi motore insieme a Matteo Borsi di quel Pianeta Costone di cui questa esperienza è un seguito ancora più compiuto. 
 
Al di là della collaborazione con Poggibonsi per far crescere il settore giovanile, lo slancio della prima squadra trova carburante nello sbarco ormai prossimo di uno sponsor molto ambizioso in attesa di ufficializzazione, un'azienda della provincia entrata l'anno scorso con uno spazio minore per poi appassionarsi via via, che ha vissuto anche il calcio di Serie C (e attualmente di Serie D), capace di portare un contributo per guardare in alto, e per farlo ci si sta strutturando per farsi trovare pronti anche a livello organizzativo.
 
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Mescolare bene tutte le tante facce del prisma e ne viene fuori una realtà che ha dichiarato numeri da 14 campionati a cui prenderanno parte tra maschile, femminile, minibasket e baskin, tesserati che, tra atleti tecnici e dirigenti, sono stati quantificati in più di 400 persone. Numeri che raccontano una parte di città importante, e che iniziano a rappresentare un possibile zoccolo duro notevole anche a supporto della prima squadra, se considerata non come un'entità diversa ma come la punta dell'iceberg e la massima espressione di un mondo. E' una sfida nuova perché, al di là di una base in crescita, catalizzare l'appartenenza giovanile in un senso di identità che si riversa in massa a sostegno della prima squadra è quello che storicamente da tanti anni è mancato al Costone, a differenza ad esempio della Virtus.
 
I numeri fotografano bene il lavoro fatto in questi anni di crescita dettata a tutto l'ambiente costoniano dal traino della presidenza Montomoli, partita con partite da trenta-quaranta spettatori e arrivata con continuità a tribune sicuramente più piene. Certo cavalcando il riverbero in città di queste stagioni ricche di sfide cittadine che naturalmente aumentano il livello di interesse attorno a tutti, ed è il bello di fare basket in una città in cui il basket è una parte importante della cultura del territorio. Ma non basta. Con la città che è cambiata, e cambia, fare parte della tradizione, avere la sede storica in centro, aver ospitato sul campino del proprio Ricreatorio più di una generazione di senesi non basta più a tradursi in una comunità. Ma tutto questo lavoro, adesso, aiuta a tornare a ricrearla. 





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19 maggio 1973 

 

 

 

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