martedì 9 settembre 2025

Mens Sana, Costone e Virtus, cosa va e cosa manca: il primo borsino dopo gli scontri diretti

Il Memorial Giorgio Brenci lascia a Mens Sana, Costone e Virtus (così come recita il medagliere in ordine di arrivo) una dote preziosa. Chiamatela pure consapevolezza, sia sui rispettivi punti di forza che sugli aspetti su cui lavorare e migliorarsi.

 

MENS SANA, COSA VA

Al di là del primo posto nel torneo sono tante le note positive in casa Mens Sana. La prima è Marco Perin e non solo per il titolo di mvp del torneo: Perin sembra essersi calato benissimo nel ruolo di leader della squadra e dalle sue mani passano tiri, assist e geometrie in grado di mettere in ritmo tutta la squadra. Il secondo fattore è proprio legato a questo aspetto ed è la condizione fisica fatta vedere dalla squadra di coach Federico Vecchi: è sembrata ottima con giocatori che hanno palesato una certa reattività. Ci riferiamo a Pucci e Pannini in particolare ma anche a Belli e ai due lunghi: Jokic e Yarbanga. Loro sono il terzo fattore positivo: verticali, atletici, fisici e intensi. Doti importanti che li fanno sempre ben figurare nonostante qualche sbavatura tattica.

 

MENS SANA, COSA MANCA

È sembrato un po’ lontano dalla forma migliore e anche un po’ nervoso, almeno nella fase iniziale della finale. Gianluca Prosek, anche per la sua fisicità, deve ancora rodarsi con i ritmi che Vecchi vuole per la sua Mens Sana. Resta però una pedina fondamentale che può e deve arricchire il potenziale tattico della squadra. Da capire poi come allungare le rotazioni, visto che ancora Neri è fermo ai box e non si sa quali saranno esattamente i tempi di recupero.

 

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COSTONE, COSA VA

Nonostante le assenze di Nasello, Zeneli e Masciarelli, il Costone ha impressionato per profondità e potenziale. I gemelli Paoli sono già in forma campionato, l’ultimo arrivato Nannipieri è molto applicato ed ha doti fisiche importanti che gli permetteranno agilmente di inserirsi nei meccanismi di coach Belletti. Interessantissimo l’asse play-pivot: Ballabio ha visione di gioco e una capacità di stare in campo tipica della categoria superiore, Rosso è un elemento utilissimo sotto canestro.

 

COSTONE, COSA MANCA

Quello che dovrà fare Belletti sarà dare gerarchie chiare e accettate da parte della squadra: Ballabio, Nasello, Masciarelli, i Paoli, Zocca e Zeneli sono giocatori che hanno bisogno di essere protagonisti, di giocare molti palloni, di essere al centro del progetto. Qualcuno dovrà necessariamente sacrificarsi, anche a livello di minutaggio, e accettare ruoli ugualmente importanti ma forse un po’ più lontano dai riflettori.

 

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VIRTUS, COSA VA

La Virtus è la squadra che oggi sembra più indietro rispetto alle altre. Ma è anche quella che ha più potenziale sommerso e ancora inespresso. Del resto è anche la squadra che, rispetto alle altre senesi, è maggiormente cambiata in estate, tenendo come solidi punti di riferimento tattici Guerra e Gianoli. Oltre a coach Evangelisti. Sembra infatti che in casa Virtus si stia lavorando sottotraccia per capire come far esplodere definitivamente le stelle dei vari Calvellini, Braccagni e Costantini organizzando e studiando tanti giochi d’attacco che risaltino gli esterni. Tra i nuovi molto bene sia Morciano che Crocetta.

 

VIRTUS, COSA MANCA

«Chi ha tempo non aspetti tempo», recita il proverbio. E il tempo, per migliorarsi, è proprio ciò che non manca alla Virtus. Però è anche vero che a fine mese le partite conteranno 2 punti e lì ci sarà anche il peso del dover far risultato a dare ulteriore pressione al processo di crescita della squadra. Niente di nuovo comunque in via Vivaldi: per una squadra che predilige da sempre i giocatori fatti in casa, questo rappresenta un’ulteriore scommessa che la Virtus vuol provare a vincere.


Andrea Frullanti

 

 




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19 maggio 1973 

 






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