martedì 3 aprile 2018

Meglio TARdi che mai?

L'ordinamento sportivo finisce qui. Il respingimento di ogni ricorso presentato al Collegio di Garanzia del Coni, a conclusione del secondo processo sportivo alla Mens Sana, lascia aperta una sola alternativa alla rinuncia alla difesa legale dei titoli revocati: il ricorso al Tar del Lazio. Un passo che non è stato deciso ufficialmente, non risulta. Ma che è stato già messo in conto. Prima ci saranno da leggere le motivazioni, che in occasione del precedente giro al Coni arrivarono dopo due mesi dalla decisione, e stavolta la questione non pare più semplice. Dire "aspettiamo le motivazioni" non è un manierismo per prendere tempo. E' l'attesa sostanziale per capire quanto senso abbia andare avanti.
 
La discussione è durata un paio d'ore, dalle 12.30 alle 14.30. Le aspettative legate all'alto profilo del collegio non sono andate deluse nel corso dell'udienza. Molto ordinata, su punti già sviscerati nelle memorie, che il collegio ha dimostrato di conoscere. Soddisfacente, visto che il collegio ha voluto discutere alcuni aspetti specifici, cercando di approfondire questioni come la titolarità dei trofei e alcuni aspetti procedurali. Questo ha aumentato la sorpresa delle difese nel vedere respinti non uno, due, tre o cinque, ma - mal contati - una ventina di motivi di impugnazione, sommando tutti i ricorsi e accorpando gli argomenti coincidenti.



La lettura delle motivazioni servirà per capire se già lì ci sono motivi di impugnazione per il Tar. Perché al Tar si va se ci sono i presupposti per poter andare. Il terzo grado, nella giustizia, è quello chiamato a esprimersi sulla legittimità, più che sul merito. Se sulla legittimità si esprime il Collegio di Garanzia del Coni (e se lo ha fatto, tanto più con valutazioni che possono essere oggetto di ricorso, lo vedremo solo dalle motivazioni), il Tar invece torna a essere una sede in cui affrontare i casi nel merito.

Merito significa argomenti come quelli che derivano dal rapporto tra vecchia e nuova società e cosa questo comporta per i titoli, o come la sensatezza di una derubricazione da frode sportiva a violazione dei princìpi di lealtà e correttezza, o altro ancora. Se il Collegio di Garanzia con le motivazioni non entrerà nel merito, ci sarà spazio per farlo al Tar, altrimenti gli argomenti potrebbero restringersi a questioni di logicità, di violazione delle norme, di falsa applicazione sulla base di presupposti erronei... E' per questo che solo dopo aver letto le motivazioni, anche avendo già definito a prescindere l'orientamento di andare al Tar, sarà possibile capire se e quanto potrà avere senso andare avanti.

E ne avrà soprattutto se a farlo non saranno solo Polisportiva e MSB 1871 (e i singoli dirigenti per le loro posizioni), come è successo negli ultimi gradi di giudizio, solo perché sono le uniche parti legittimate a farlo in aula. Ma non ci sono solo le aule. All'inizio di tutto, quando partì il deferimento, parve necessaria la mobilitazione di tutti, dal tifo nelle sue forme organizzate fino agli amministratori del territorio di cui la Mens Sana è un bene identitario. Senza colpi di spugna sulle responsabilità penali già in corso di accertamento in altri contesti. Ma per la difesa di una storia. E se torna a essere la battaglia di un popolo, non solo una sfida di carte bollate a suon di virtuosismi legali, andrà senso andare avanti.


   

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