giovedì 28 aprile 2016

La Virtus è in ballo, e balla. Avversari, strategie, obiettivi

Per una decina di giorni l'attenzione sarà tutta sulla Mens Sana, quindi se ne parla adesso o mai più. C'è un'altra senese che vuole chiudere con le note alte. E' la Virtus, che ha già ottenuto il risultato minimo del salto di categoria, dalla C Silver alla C Gold, ma adesso è in ballo per il doppio salto: Serie B. Ovvero il campionato dove era l'anno scorso la Mens Sana, e allora era la quarta serie, adesso è la terza. Tutto o quasi dipende da quest'ultimo gironcino, sei partite. Per provare a salire ancora. E poi?

Si parte questo sabato a Tolentino, si chiude il 4 giugno a Cagliari sul campo dell'Esperia, per sei settimane. La terza avversaria è Valdiceppo. La Virtus ci è arrivata dopo aver vinto 17 partite su 22 nella prima fase chiusa alla pari con l'Enic Firenze, che nella seconda fase è stata l'unica che ha fatto meglio delle 9 vittorie su 14 partite della Virtus. In panchina Francesco Braccagni, in campo gente di qualità per la categoria, da Imbrò e Olleia a Lenardon e Bonelli, da Nasello a Zeneli fino a Bianchi.

La squadra più forte del lotto, dice chi conosce la categoria, potrebbe essere Tolentino. Sicuramente strutturata, attorno agli argentini Laguzzi e Bartoli e a una guardia come Temperini: ha vinto 16 partite su 18 della prima fase, più 9 su 10 della seconda fase, una macchina da guerra che non ha conosciuto flessioni. Apparentemente la meno forte del girone è l'Esperia Cagliari, ma con la durezza e il mestiere di cui solo le squadre sarde sono capaci, e con gente con una storia alle spalle come il 46enne Pedrazzini, Spampinato, Putignano... Terza in Sardegna dopo una stagione da 15-5, in semifinale ha battuto 2-0 l'Olimpia Cagliari mentre in finale, dopo essersi spartite le prime due gare con due punti di margine, si è arresa alla bella contro il Su Stentu Sestu.

In mezzo, e sulla carta a giocarsela con la Virtus alle spalle di Tolentino, c'è Valdiceppo: ritmo, energia, intensità, "come una giovanile", capace di una prima fase da 21 vittorie in 22 partite. Ma con qualche certezza incrinata ai playoff, in cui si è trovata sotto 0-1 e sull'orlo del baratro in semifinale con Todi quarta, poi ribaltata e vinta 2-1. E in finale Perugia l'ha portata fino a gara-5, quando però Valdiceppo l'ha travolta sotto 40 punti. Per la Virtus l'ideale sarebbe mantenere il fattore campo e fare un colpo fuori. L'obiettivo grosso è il primo posto: Serie B diretta. Ma anche il secondo non è male: dà accesso all'ulteriore spareggio con la seconda del girone di Fabriano, Firenze, Sarzana e Su Stentu. E fare lo spareggio è l'anticamera della promozione, la corsia preferenziale per un molto probabile ripescaggio.

Se resta in C Gold va bene lo stesso, ma rispetto a un anno fa per la Virtus sembra essere anche maturo il tempo di qualcosa in più. E' il momento, c'è da cavalcare l'entusiasmo di un ambiente che è tornato a riscaldarsi e a riempire il palazzetto, grazie ai ragazzi (e ai genitori) delle giovanili e del minibasket. La Serie B è fattibile? E' fattibile il campionato a cui si è rinunciato tre anni fa per autoretrocedersi in C Regionale pur di darsi una dimensione sostenibile? Aver visto la B di quest'anno (chi c'era, come l'ha fatta) ha detto che è fattibile.

E' fattibile in un girone che con otto-nove toscane abbatte i costi di trasferta, è fattibile abbattendo anche i costi dei parametri e facendo con le proprie forze (magari col rientro alla base di qualcuno), perché questa è la dimensione che in questa fase vuole darsi la Virtus: stare nella massima categoria possibile coi propri giocatori, e quando vorrà dire perdere la categoria non c'è problema. Per fare una Serie B a queste condizioni servono disponibilità che sono state stimate in circa 100mila euro. Comunque il triplo di quest'anno, ma fattibile.

Così come fattibile è la deroga per il palazzetto, che non ha problemi di capienza (fissata a 299, quella minima per la categoria è 100) ma di misure di sicurezza: basterà presentare il progetto della necessaria scala esterna per restare a casa propria anche l'anno prossimo. E' fattibile perché continuerà a esserci Fabio Bruttini, il cui impegno nella Virtus (era in scadenza, andrà avanti) non risulta generare problemi di compatibilità con i ruoli apicali che sembrano prospettarsi per lui in chiave Mens Sana, club o Consorzio che sia. Per la Virtus, intanto, prima c'è da vedere come finisce sul campo.

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