lunedì 22 febbraio 2016

In Mens Sana we Trust

E' stata la giornata delle mille riunioni. In teoria decisive, poi in pratica di passaggio. Tutto girava intorno all'incontro serale chiesto dai tesserati per avere chiarimenti dalla società. Che ha detto che si va avanti così e ci si riaggiorna la settimana prossima, quindi non sono previsti cambiamenti all'organico.

Per poterci arrivare, c'era stato in giornata un punto della situazione (permanente) tra chi sta lavorando al Consorzio. E poi c'era stato un incontro tra loro e la Polisportiva, nella persona del presidente Saccone e di un membro di Giunta, anche se il vero incontro sarà tra la giornata di martedì e mercoledì, dopo che nel frattempo il gruppo del Consorzio avrà inviato il piano di lavoro alla Polisportiva, dandole così gli strumenti per valutare. Sarà il passaggio fondamentale, decisivo, per capire se la Polisportiva farà suo o meno un progetto che ha già ricevuto parole di condivisione dal presidente Antonio Saccone, che però non è l'unico a decidere.

Le prossime ore sono quelle, nella giornata di martedì, anche della registrazione dal notaio e dell'apertura del conto del Trust, ovvero quella parte dell'operazione del Consorzio di imprenditori che fa da avamposto dell'idea che ruota attorno al modello di proprietà condivisa. Il Trust è un'idea mutuata da Trento, dove il Trust "Io tifo Aquila Basket" è diventato da maggio proprietario del 40% dell'Aquila (il restante 60% è del Consorzio Aquila Sport Trentino, composto da 44 aziende) "con l'intento di coinvolgere i tifosi nella governance di Aquila Basket", una "associazione che possa aggregare le idee, le forze e le risorse dei singoli per decuplicarle in una espressione comune", snodandosi da qui in poi con iscrizioni diffuse con quote da 50 euro che a Trento hanno superato i 500 associati (qui il Trust di Trento spiegato bene).

Se con i tesserati si è espressa fiducia e si è provato a dare rassicurazioni, relativamente alla capacità di onorare la prossima scadenza degli stipendi, ci devono essere certezze sulle risorse già a disposizione, curiosamente al momento coincidenti o quasi coi soldi che frutterebbe la cessione di due-tre giocatori (e chi mette i soldi, si fa sapere, non vuole modifiche dell'organico). In realtà dal "campo" del Consorzio si fa sapere che non sarebbe tutto qui, non solo per i già previsti allargamenti dello schieramento di imprenditori coinvolti, ma anche perché si conta con qualche ragione in un effetto domino che dopo essere partiti porterebbe nuovi soggetti ad aggregarsi. Magari ci sono i soldi per pagare i giocatori e non farli andare via e si sta lavorando per trovare le giuste vie per passare dalla disponibilità economica alla materialità degli assegni staccati per i giocatori.

Prima che ragionevolmente a Siena si potesse ragionevolmente aver deciso o anche solo discusso qualsiasi cosa, si era diffusa in giornata la voce che dava per già deliberate due uscite (due italiane, niente americani: e secondo quanto risulta sia Roberts che DiLiegro per motivi diversi vorrebbero restare), chiacchiere di agenti probabilmente originate dalle indicazioni della settimana scorsa della Polisportiva. Voci che comunque la riunione serale ha riaggiornato.

Più delle rassicurazioni, il punto è che probabilmente, a quanto pare, qualcuno (qualche due) aveva già fatto la bocca all'idea di partire, ed è peraltro curioso che sia successo anche se la società non aveva mai dato mandato di cercarsi altre sistemazioni, ma aveva solo dato appuntamento a questa riunione per riaggiornarsi sul da fare. E avendo detto che si va avanti così, se adesso qualcuno avesse altre idee, dovrebbe essere lui a farsi avanti. Poi l'ultima parola su lasciare o meno andare via qualcuno è della società, soprattutto in una situazione in cui paga regolarmente. Il fatto che il mercato cada prima della prossima scadenza dei pagamenti, fatalmente, può costringere questi giocatori a scommettere a scatola chiusa (prima di ricevere la mensilità) sul fatto che sia meglio andare via o restare. In Mens Sana they Trust?

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