sabato 13 giugno 2015

La partita dell'anno

E' quella della domenica di Final Four con Agropoli, visto come è andata quella del sabato con la Fortitudo: tanti a pochi. A pochissimi.

42 punti in stagione la Mens Sana non li aveva mai segnati. Col 24% al tiro alla fine, era 19% alla fine di un primo tempo in cui si è stati quasi 15' senza canestri dal campo, da 5'41" a 19'21", imbarcando nel frattempo il 27-1 (ventisette a uno) che ha poi fatto andare la Fortitudo anche fino a +25. La partita è finita qui, sbagliando un quarto. Come un quarto sbagliato fu fatale in Coppa Italia con Cento.

La Fortitudo non è stata questa tutto l'anno ma solo da quando ha Boniciolli. Forse la Mens Sana è inferiore alla Fortitudo. Ma non così. A proposito di precedenti, corsi e ricorsi, la sensazione di ineluttabilità è stata la stessa di quando la Fortitudo andò a perdere quell'Eurolega 2004 di 44 punti a casa del Maccabi.

Sarebbe stato duro che la gestione del secondo tempo convincesse quella del primo, ma di certo ha permesso anche di chiudere - certo ormai sul +20, quindi in un contesto competitivo il giusto - con un recupero della compostezza (espressione mal tradotta dall'inglese) che ha rimesso un minimo in piedi la Mens Sana, in vista di Agropoli, tra gestione dei titolari e uso delle seconde linee.

L'analisi si ferma volutamente qui, in questi casi meglio turarsi il naso e voltare pagina che psicanalizzare una partita come questa, ed essere molto duri. Non è che non sia successo niente, e non c'è nessuna scusante (l'infortunio di Vico, il poco riposo, la situazione ambientale... niente), ma più che sviscerarlo ha senso, per essere costruttivi e non distruttivi, trasformarlo in rabbia in vista della partita che, questa senza appello, dirà se la Mens Sana è stata o non è stata in grado di conquistare sul campo l'obiettivo stagionale.

Una nota per il fattore ambientale: la Fortitudo era mezzo palazzetto. Ma Siena c'era. E c'era con una forza che la sola contabilità degli spetttatori (comunque riempiendo una curva) non può spiegare. Commovente, visto il contesto, l'ultimo anno, e tutto.

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