martedì 9 dicembre 2014

Diesel

Non è solo questione del 2/2 di Ferrara. Oleggio è partita forte domenica, come forti sono partiti in queste prime dieci partite giocate in campionato molte delle avversarie della Mens Sana. Deja-vu. Plurimo. Se n'era accennato in qua e là, stavolta si parla solo di questo: La squadra di Mecacci ha un problema nell'impatto con le partite?

Può darsi, ma è un dato di fatto che questo non ha mai impedito alla Mens Sana di fare la partita. Da una parte è un legittimo riconoscimento del fatto che anche le avversarie vogliono il loro sfogo. Sfidare la Mens Sana dà sempre super motivazioni. La  differenza di organico e di preparazione avrà poi modo di trovare sfogo a sua volta sui 40 minuti. L'obiettivo non è vincere i primi cinque minuti di partita, ma la partita. Anzi l'obiettivo è ancora più distante, è vincere i playoff a fine anno.

Dall'altra parte, è interpretabile come una dimostrazione non dico di maturità ma quantomeno di controllo e consapevolezza della situazione. Essere padroni di quello che succede in campo, gestione delle energie fisiche e nervose: è tutto a posto, si sa come raddrizzare le partite. Non spocchia o sufficienza, semplicemente essere presenti, forti (da organico di categoria superiore) delle proprie certezze individuali e di squadra, che infatti non hanno mai tradito, senza farsi prendere dall'ansia.

Il rischio non è far scappare le partite e non riuscire più a riprenderle. Non è mai successo, e appare difficile che succeda: certe sicurezze sono ben fondate. Il rischio è piuttosto far prendere fiducia a squadre che, se messe al loro posto da subito, possono demordere presto e permettere di vivere una serata tranquilla. L'esempio-madre è l'unica sconfitta finora, Cecina: la Mens Sana è tornata in gara e poteva vincerla, ma se i padroni di casa fecero la partita perfetta è anche perché metterla sui propri binari dall'inizio li convinse che l'impresa era possibile. Comunque, fossero questi i problemi nel basket...

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